BALANCE BIKE - CyclingON

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Pubblicato il 09/07/2022
Balance bike - imparare ad andare in bici da piccoli
 
Chi come noi è innamorato della bici vorrebbe che il proprio bimbo o la propria bimba impari a scorrazzare in sella alla due ruote il più presto possibile. Da qualche anno ci si trova a scegliere tra la soluzione classica delle rotelle e la recente tendenza delle balance bike: da sempre incuriositi dalla tecnologia e dalle innovazioni che interessano il settore della bici, cerchiamo di approfondire il tema…
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Una balance bike è una bicicletta senza elementi di trasmissione, ovvero pedali, pedivelle, corone e catena. In effetti è costituita semplicemente da telaio, ruote, sella e un manubrio.
Le balance bike sono nate nel nord Europa dove hanno avuto una rapida diffusione. Recentemente sono finalmente arrivate in Italia, riscontrando lo stesso successo, testimoniato dai generosi risultati in termini di vendite.
Questa tipologia di bici è conosciuta principalmente come balance bike, appunto, in quanto aiuta il bambino a sviluppare equilibrio, capacità motorie, agilità e coordinazione durante i suoi primissimi anni di vita. Altri appellativi sono run bike, ovvero bicicletta con cui correre, push bike bicicletta a spinta, perché il bambino deve spingere con i piedi per muoversi, oppure il meno utilizzato prebike, la prima bici con cui iniziare la propria avventura. Molto spesso, infine, sono chiamate semplicemente bici senza pedali.
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Come anticipato, la balance bike permette al bambino di sviluppare l’equilibrio e la capacità di bilanciamento, trasmettendo rapidamente la consapevolezza del movimento e del proprio corpo. Ciò avviene in modo facile e naturale, anche grazie all’assenza di pedali o altri elementi complessi, perciò per i bambini muoversi in sella alla balance bike risulta facile come camminare.
Oltre all’enorme contributo allo sviluppo motorio, la balance bike consente al bambino di andare in bici da solo, semplicemente impugnando il manubrio e spingendosi con i piedi. Ecco il contributo allo sviluppo cognitivo, infatti il piccolo si sente indipendente, accrescendo l’autostima e la propriocezione, cioè la percezione e la consapevolezza del proprio corpo nel mondo. Il bambino svilupperà così fiducia nelle proprie capacità perché, di fatto, impara ad andare in bici da solo.
 
Le fasi di apprendimento di guida della balance bike seguono un’evoluzione naturale, accompagnando i più piccoli nel muovere i primi passi, partendo dalla prima fase in cui il bambino cammina in piedi a cavalcioni e attaccato al manubrio, utilizzando la bici come sostegno alla camminata.
Presa confidenza con il nuovo mezzo, il piccolo comincia a sedersi sulla sella, spingendo la bici con i piedi e decidendone la velocità. Non essendoci i freni, anche le decelerazioni sono effettuate e regolate tramite i piedi.
Stando seduti e potendo contare sui propri piedi sicuri a contatto con la terra, il bambino può avventurarsi tranquillo su qualsiasi fondo, erba, asfalto, ghiaia, sentendosi a proprio agio.
Quando il bimbo è ormai pienamente padrone della bici può aumentare la forza della spinta e regolare la velocità in base ai propri desideri. In questa fase acquisisce anche la capacità di coordinare la sterzata del manubrio con l’inclinazione della bike, sviluppando una forma di equilibrio dinamico evoluto.
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Questo approccio iniziale alla bici è davvero un punto di rottura rispetto alla “carriera” classica di ognuno di noi, ovvero triciclo, bicicletta con le rotelle e finalmente bici senza rotelle.
In base alle considerazioni fatte finora, si capisce come il metodo tradizionale, che comunque ci ha fatto innamorare della bici, abbia dei limiti dal punto di vista dello sviluppo motorio e cognitivo.
In primis, le balance bike aiutano i bambini ad apprendere l’equilibrio, abilità fondamentale per guidare, sia dal punto di vista statico che dinamico. Ciò avviene in maniera divertente, perché si ha la sicurezza e la sensazione di essere sempre padroni della situazione. È dunque intuitivo comprendere come le rotelle, vincolando la bici in posizione verticale, limitano l’acquisizione del senso dell’equilibrio, della coordinazione oculo-manuale e della propriocezione.
Con la balance bike, viceversa, il bambino non ha sostegni laterali e deve equilibrare la postura mentre cammina per evitare che la bici si inclini o, peggio, cadere. All’inizio questa nuova situazione fa sì che il bambino cammini molto più lentamente con la bici che senza.
Inoltre, per mantenere la bicicletta dritta, deve coordinare i muscoli di braccia e spalle, con le gambe in movimento. Con le rotelle, invece, la bici si sostiene da sola e l’impegno di braccia e spalle serve solamente a comandare il manubrio.
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Andare in bici richiede anche la capacità di differenziazione cinestetica, ovvero la capacità di utilizzare i muscoli prettamente necessari per compiere un gesto motorio, che significa ovviamente utilizzare i muscoli delle gambe per pedalare, ma anche quelli del tronco per la stabilizzazione.
Parlando dei cambi di direzione, ci ricordiamo ancora come curvare con biciclette con rotelle o tricicli sia davvero impegnativo perché il mezzo non si inclina, ma anzi obbliga a “compensare” spostando il peso all’esterno, in modo controintuitivo rispetto a quando si deve fare su una bici normale, in cui si asseconda con spalle e testa la traiettoria di curva. Con la balance bike, invece, il bambino impara presto a curvare in modo naturale, spostando il peso del corpo.
Il vantaggio più grande della balance bike è che il bimbo impara velocemente e naturalmente, passando alla bici tradizionale senza nemmeno rendersene conto, iniziando la magia dell’andare in bici che lo accompagnerà tutta la vita.
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Qual è l’età giusta per cominciare? le balance bike possono essere usate a partire dai 18 mesi, fin da quando il bambino inizia a camminare. Davvero ben prima di quanto avviene con le bici a rotelle, su cui tendenzialmente si sale a 4-5 anni.
Ovviamente la balance bike deve essere leggera e maneggevole, per poter essere spostata in autonomia e sicurezza. Sella e manubrio regolabili in altezza permettono alla bici di “crescere” insieme al bambino.
 
In commercio ci sono molti modelli di bici senza pedali, realizzati perlopiù in legno, plastica e alluminio. Le prime due tipologie vengono solitamente classificate come giocattoli, mentre le bike in alluminio sono viste come un prodotto sportivo vero e proprio.
Il materiale utilizzato definisce inoltre la fascia di prezzo di ogni modello, con una gamma molto ampia, solitamente dai 50 euro fino ai 250 euro.
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