Pubblicato il 12/01/2017
BIANCHI METHANOL CV: 29” FRONT RACING
Durante gli ultimi mesi abbiamo avuto la possibilità di testare la perla della gamma 2017 MTB Bianchi: Methanol CV, uno dei modelli utilizzati dal Team Bianchi MTB. La sigla è l'acronimo di Countervail, l’innovativo carbonio viscoelastico utilizzato per costruire il telaio, lo stesso già utilizzato sulle bici da strada, che avevamo apprezzato al suo esordio nel 2012 sulla Infinito CV (leggi l'articolo).
La nuova Methanol CV è dunque la prima MTB realizzata con la tecnologia Countervail Vibration Cancelling integrata nella struttura in fibra di carbonio ad alto modulo, sviluppata per la NASA dalla società americana MSC (Materials Sciences Corporation).
Questa tecnologia innovativa colloca di diritto la 29er hardtail al top dei modelli da competizione XC e Marathon.
Ricordiamo che Countervail è un materiale in carbonio viscoelastico che deve le sue proprietà di smorzamento delle vibrazioni (fino all’80%) alla specifica disposizione delle fibre, consentendo inoltre di aumentare la rigidità e la robustezza del telaio in carbonio.
Bianchi ha battezzato la caratteristica appena descritta “After Shock Control”, grazie al fatto che vengono eliminate le vibrazioni provenienti dalle sospensioni sottoposte agli impatti dovuti al terreno sconnesso.
La funzionalità derivante è il notevole accrescimento della qualità di guida, in quanto aumenta la precisione e diminuisce l’affaticamento muscolare.
Per quanto riguarda, invece, la rigidità, ciò che la esalta è la sinergia tra movimento centrale generoso PressFit BB92, sterzo conico e foderi orizzontali accorciati, per consentire la massima trasmissione di potenza senza dissipazioni che possano influire sulla prestazione complessiva.
Va da sé che questa garanzia di efficienza consente un incremento della trazione, migliorando il controllo in frenata, lo spunto negli sprint, nelle curve ed in salita.
La Methanol CV è una bici davvero particolare: i foderi orizzontali sono tra i più corti delle MTB 29” presenti sul mercato, con soli 429 mm, per esaltare la reattività, in azione combinata con il rigido perno posteriore Ø 12 mm di tipo Boost, che ottimizza la linea catena, avendo larghezza 148mm. Grazie a quest’ultima caratteristica, questa 29er può giovare di un carro più largo in grado di consentire un passaggio ruota con copertoni di sezione fino a 2,25”.
Chi ama le MTB compatte e reattive ne sarà sicuramente conquistato: la Methanol CV ha sloping molto marcato che balza subito all’occhio osservando la bici, così come il tubo obliquo con sezione a rombo.
Il reggisella Ø 27,2 mm è in linea con le miglior MTB dei principali competitor di Bianchi, per assicurare un contributo all’assorbimento delle vibrazioni e, dunque, al comfort. Il telaio è ovviamente compatibile con trasmissione elettronica Di2, ed il passaggio di tutti i cavi è interno. Il deragliatore anteriore, ove presente, è installato con attacco “high direct mount”. Il movimento centrale PressFit BB92 è racchiuso in una scatola dalle dimensioni generose.
TEST
Bianchi propone Methanol CV in 6 versioni, aventi tutte lo stesso telaio ma differenti allestimenti e, dunque, prezzi al pubblico.
La versione che abbiamo provato è la Methanol CV 9.2, il cui allestimento prevede: trasmissione monocorona Shimano XTR 1×11 velocità, forcella Fox 32 SC 29” Factory Kashima, ruote DT Swiss XR1501 Spline 29”T con pneumatici tubeless Kenda Honey Badger XC Pro 29×2.05”, freni a disco Shimano XTR, cambio Shimano XTR e, infine, guarnitura FSA SL-K in carbonio.
Il look di questa MTB si distingue subito per le sezioni generose della zona anteriore e per la sensazione racing che trasmette la bicicletta nel suo complesso.
Come da aspettative, i fattori che contraddistinguono la Methanol CV sono la compattezza e la reattività, soprattutto sui tracciati ideali per XC, grazie all’angolo sterzo chiuso - 71°, che consente un’ottima guidabilità e dimestichezza nello stretto, assecondando con precisione le traiettorie impostate.
La tecnologia Countervail si sente, eccome, nei tratti sconnessi e rovinati, dove solitamente le vibrazioni accompagnano le nostre uscite affaticando precocemente le braccia ed obbligandoci a mantenere sempre alta la concentrazione.
Il telaio è rigido, ma è davvero “smoothy” sullo sconnesso veloce, dove ci trasmette la sensazione di galleggiare e di “volare via” rapidamente sulle asperità.
In salita ed in pianura la trazione è garantita, ed abbiamo apprezzato il livello complessivo della Methanol CV anche durante i rilanci in piedi sui pedali o le accelerazioni seduti sulla sella. In discesa è sincera una volta impostata la traiettoria, trasmettendo una sensazione di sicurezza e confidenza difficili da provare con una MTB, se non dopo parecchie uscite e un’ottima conoscenza del mezzo tecnico.
Veniamo all’allestimento: sicuramente la trasmissione monocorona da 32 denti richiede una buona gamba per affrontare i tratti più impegnativi, ma l’accoppiamento con la cassetta pignoni 11-46 consente di non andare troppo in crisi anche sulle pendenze difficili.
Per chi, comunque, fosse più scettico sulla dotazione del monocorona, resta la possibilità di optare per l’installazione della corona multipla.
Il gruppo Shimano XTR, nel complesso, ha confermato quanto di buono abbiamo riscontrato anche durante i test di MTB differenti: silenzioso e sempre preciso nelle cambiate, anche sotto sforzo.
I freni, sempre marchio Shimano, hanno contribuito alla sensazione di sicurezza che ha caratterizzato il test della Methanol CV, anche se hanno accennato a qualche stridio di troppo in condizioni di umidità o in caso di frenate particolarmente prolungate.
La forcella Fox 32 SC 29″ Factory con steli rivestiti Kashima, anch’essa già conosciuta in precedenti test, è sicuramente all’altezza del livello di questa Bianchi. L’escursione è da 100 mm, come per le MTB XC che si rispettino, ed è presente il comando remoto lock-out al manubrio. Quest’ultimo è davvero comodo, anche se si tende a frizionarlo un po’ durante i tratti più impegnativi in cui si spinge aiutandosi nell’afferrare il manubrio. A dire il vero abbiamo notato che occasionalmente la Fox tende un po’ ad affondare anche con comando lock-out chiuso quando si spinge in piedi sui pedali.
Le ruote DT Swiss XR1501 Spline 29” sono leggere, rigide e reattive: difficile chiedere di più per equipaggiare questa Methanol CV.
I copertoni Kenda Honey Badger XC Pro da 2.05” assecondano il comportamento della MTB sui terreni per cui è progettata, perciò risultano formidabili sull’asciutto e sui fondi scorrevoli. Per quanti vogliano cimentarsi anche su terreni più scivolosi o fangosi, consigliamo delle coperture con tasselli più imponenti e aggressivi.
CONCLUSIONE
La caratteristica After Shock Control si sente, eccome, sulla Methanol CV: dopo gli impatti e le sconnessioni sui terreni accidentati, la bici è veloce nel tornare stabile, guidabile e pronta alla trazione.
E’ una MTB ideale per percorsi scorrevoli che richiedono una pedalata efficiente e pronta, su cui le front sono ancora preferibili alle full-suspended.
È proprio questo il target della Methanol CV: i tracciati veloci e nervosi Cross Country, ma anche le Marathon senza ostacoli troppo ostili. Sinceramente, crediamo che sia difficile superare le performance di questa front su tali percorsi, e se dovesse essere in crisi, probabilmente se ne uscirebbe solo adottando una full-suspended.
Molto redditizia nei settori tecnici, garantisce prestazioni brillanti unitamente a un comfort ineguagliabile per una front e sempre assicurato, nonostante l’impostazione corsaiola. La Methanol CV può essere ideale anche per chi cerca meno la prestazione pura, ma vuole comunque una MTB che si faccia notare e che sia talmente versatile da cavarsela egregiamente anche su percorsi che possono mettere in crisi la maggior parte delle hardtail, magari optando per la doppia corona anteriore.
Per trovare il pelo nell’uovo: messa alla frusta, su tratti con ostacoli più marcati, da affrontare inevitabilmente a velocità ridotta, è un po’ ruvida e richiede l’abilità tipica di chi gareggia. Ma quanti di noi saranno in grado di mettere in crisi la Methanol CV?
Per i biker più racing, invece, forniamo una sola informazione: Methanol CV sarà una delle MTB a disposizione di Marco Aurelio Fontana per la stagione 2017.
SCHEDA TECNICA
Methanol CV 9.2 – proposta nella sola versione 29’’ (telaio monoscocca)
Colorazione test: BT nero opaco/nero argento lucido
Taglia: M (17")
Trasmissione: Monocorona Shimano XTR 1x11V anteriore 32 – pignoni 11÷46
Freni: Shimano XTR
Rotori: Shimano SM RT 86 – anteriore Ø180mm – posteriore Ø160mm
Movimento centrale: FSA PressFit BB92 (41×92 mm)
Forcella: Fox 32 SC Factory Kashima 29 (100 mm)
Ruote: DT Swiss XR1501 Spline 29 (opzionali DT SWISS XRC 1200 Carbon 29)
Coperture: Kenda Honey Badger XC Pro 29x2,05”
Guarnitura: FSA SLK (Opzionale Rotor Rex 1.1 InPower con misuratore di potenza integrato)
Attacco manubrio: FSA SL-K alluminio 90mm
Piega manubrio: FSA SL-K UD Carbon flat 700mm
Reggisella: FSA SL-K UD Carbon Ø27,2mm
Pedivelle: FSA SL-K UD Carbon
Sella: Fi’zi:k Tundra2
Portaborraccia: Elite Paron
Peso: 9,6 kg (bici completa di pedali)
Taglie: 15, 17, 19, 21 (S,M,L,XL)
Prezzo: 5.690,00 €
Allestimenti: sei, identificati con sigle che vanno da 9.0 a 9.5
Colorazioni: BM nero/mamba opaco, BT nero opaco/nero argento lucido e CH nero opaco
Bianchi Methanol CV 2017