Pubblicato il 22/05/2019
CANYON Grail AL 7.0 SL – gravel addicted!
Canyon Grail è la declinazione gravel del marchio di Coblenza, una bicicletta che unisce i due mondi, road e off-road, grazie a soluzioni tecniche che permettono la massima versatilità di impiego su (quasi) tutti i terreni.
Le geometrie endurance assicurano prestazioni e comfort, sia sull’asfalto che nei percorsi off-road, appunto, massimizzando il piacere di guida.
Grail AL è la versione con telaio in alluminio 6061, dotata di supporti per parafanghi e portapacchi, che offre la possibilità di montare un portaborraccia addizionale sotto il tubo obliquo. L’autonomia delle escursioni può così spingersi decisamente in là con il chilometraggio.
Le geometrie sono pensate per offrire stabilità e feeling di guida, con stack di 579 mm e reach di 405 mm in taglia M, ma non impediscono alla Grail AL di mantenere un aspetto molto simile ad una bici da corsa.
La versione da noi testata, Canyon Grail AL 7.0 SL, è equipaggiata con trasmissione monocorona SRAM Rival 1, 42t all’anteriore e cassetta posteriore 10-42, ideale per un mezzo destinato al gravel, semplice e performante. Una sola leva del cambio a destra, dotata di tecnologia Double Tap, permette di scorrere velocemente tra i rapporti posteriori, in modo preciso e sicuro.
A proposito di sicurezza, poi, i freni a disco idraulici SRAM Rival 1 con rotori di Ø 160 mm sia all’anteriore che al posteriore sono una garanzia in termini di potenza e modulabilità della frenata.
Il montaggio delle ruote in alluminio DT Swiss C 1850 Spline db è affidato a perni passanti, anteriore da 12x100 mm e posteriore da 12x142 mm, che garantiscono facilità di installazione/rimozione in caso di manutenzione e aumentano la rigidità della bici, supportando l’efficienza della pedalata.
I cerchi DT Swiss C 1850 Spline db tubless-ready, specifici per il gravel, vengono completati dagli pneumatici Schwalbe G-One Bite da 40 mm di sezione, con struttura irrobustita, battistrada rialzato e tasselli centrali spaziati per l’impiego su terreni misti. Gli spazi della forcella e dei foderi consentono, inoltre, di installare coperture anche più generose, fino a 42 mm.
Il reggisella è realizzato tramite la tecnologia costruttiva VCLS (Vertical Comfort Lateral Stiffness) per l’allineamento delle fibre di carbonio, brevetto Canyon, che contribuisce notevolmente al comfort complessivo.
Infine, la Grail AL monta la sella Selle Italia X3, in edizione speciale Canyon, con rivestimento in nylon Duro-Tek e scafo in alluminio FeC, per aumentare il comfort sulle lunghe distanze.
Per gli appassionati interessati alle lunghe percorrenze, inoltre, Canyon ha realizzato un set bikepacking specifico per il telaio Grail, prodotto in collaborazione con Topeak.TEST
La nostra prova ci ha visto impegnati in sella alla Canyon Grail AL 7.0 SL sui percorsi di 4 manifestazioni gravel, tra marzo e aprile: Milano Gravel di primavera, Gravel sul Serio, Martesana Van Vlaanderen e Resegone360.
Milano Gravel di Primavera
Domenica 24 Marzo prende il via la Milano Gravel di Primavera, dalla sede dei Canottieri San Cristoforo, lungo il Naviglio. Il percorso totale è di 72 km, percorrendo dapprima un tratto di 12 km sulla ciclabile del Naviglio Grande, ideale per scaldare le gambe, per poi cimentarsi in un anello gravel di circa 48 km e tornare infine lungo gli stessi 12 km iniziali sul Naviglio milanese.
Tratti sterrati, boschi, single track e ostacoli naturali scremano il gruppetto iniziale e ci portano al Lido di Motta Visconti, sul Ticino, dove avviene il giro di boa della pedalata e dove è previsto il ristoro.
Da qui in poi la nostra uscita prosegue in compagnia di un compagno di squadra dei tempi degli Allievi, ritrovato per caso alla Milano Gravel di Primavera: anche, e soprattutto questo, è quello che capita nel gravel, il cui spirito è ben riassunto dallo slogan della manifestazione meneghina: “It’s a ride, not a race”.
Un giro divertente e non impegnativo tra asfalto e sterrato, alternando città e campagna, tra i Navigli ed il Parco del Ticino, lungo le ciclabili delle acque a sud-ovest del capoluogo lombardo.
In questa prima uscita con la Canyon Grail AL abbiamo apprezzato particolarmente la versatilità della bici, scorrevole su asfalto e su sterrati battuti, rapida e precisa nei cambi di direzione nei boschi e nei single track. Il primo impatto ci ha fatto capire da subito che la Grail permette di andare forte se si vuole spingere, ma anche di godersi la natura ed il paesaggio se si imposta la propria uscita in chiave più cicloturistica.
Gravel sul Serio
La domenica successiva, 31 marzo, siamo a Romano di Lombardia, in provincia di Bergamo, per partecipare alla prima edizione della Gravel sul Serio. Il paese è incastonato tra le province di Bergamo, Brescia e Cremona, a ridosso del Parco Regionale del Serio.
Richiamiamo la traccia .gpx scaricata il giorno prima sul nostro Garmin e verso le 8:00 partiamo dalla suggestiva piazza della Rocca viscontea (la partenza è alla francese, tra le 7:30 e le 09:00).
Abbiamo optato per il percorso lungo di 115 km, che si snoda lungo il corso del Serio, con deviazioni anche in aperta campagna. Nei primi km siamo un gruppetto di una ventina, ma ben presto rimaniamo in 5.
La Gravel sul Serio prevede pochissimi km su asfalto, e molti tratti sterrati attraverso boschi, sentieri, fondi battuti ed anche sassosi, in cui la Canyon Grail ci conferma le precedenti sensazioni di stabilità e sicurezza di guida.
Percorrendo la traccia verso nord pedaliamo dapprima nei pressi del castello di Malpaga, per poi transitare di fronte al castello di Cavernago. Prima di raggiungere Seriate attraversiamo il suggestivo ponte ciclopedonale sul Serio, passando dalla sponda orientale del fiume a quella occidentale. Il tempo di scambiare quattro chiacchiere con i compagni di pedalata e siamo nei pressi dell’aeroporto di Orio al Serio, affrontando lunghi tratti pianeggianti sassosi che attraversano radure lungo il fiume, in cui le sconnessioni vengono ben percepite da polsi e braccia, complice la rigidità della forcella in carbonio della Grail.
Il punto più lontano viene toccato nel suggestivo centro storico di Crema, affollato di persone che si godono la tranquillità della domenica mattina. Qui il gruppetto si separa e restiamo in due a farci compagnia: uscendo dalla città e attraversando il nuovo ponte sul Serio puntiamo la Canyon Grail nuovamente verso nord per fare ritorno alla piazza della Rocca di Romano di Lombardia, sempre tramite strade sterrate e lontane dal traffico.
La mattinata è filata via in sella alla Grail lungo i 115 km del percorso della Gravel sul Serio, attraverso paesaggi e luoghi sconosciuti fino a poche ore orsono.
Quel che resta è la voglia di partecipare ad altri eventi del genere, per l’atmosfera che si respira, e la voglia di pedalare insieme alla scoperta di nuovi luoghi. Ormai il feeling con la Canyon Grail ci consente di seguire le tracce in modo rilassato, sapendo di poter contare su una compagna di viaggio affidabile, sincera e sempre pronta ad assecondare la voglia di avventura.Martesana Van Vlaanderen
Sabato 06 Aprile arriva solo sei giorni dopo la Gravel sul Serio, ma è atteso con impazienza perché partecipiamo ad un evento a cui ormai siamo affezionati, avendo già presenziato alle due precedenti edizioni. Altro percorso lungo i corsi d’acqua, ottimi per sviluppare reti ciclabili spettacolari.
Questa mattina la Canyon Grail in colorazione verde militare (outback olive) ci sembra perfino più bella rispetto agli altri giorni, e non vediamo l’ora di partire da Inzago per percorrere i 107 km (+1200 m dislivello) del tracciato, come da prassi seguendo la traccia .gpx scaricata sul nostro dispositivo.
La Martesana Van Vlaanderen si svolge come da tradizione il giorno prima del Giro delle Fiandre (Ronde Van Vlaanderen) con partenza libera a partire dalle 7.30. Quest’anno siamo in 600 circa ad affrontare i muri che ci distaccano dal corso dell’Adda, con ogni fondo possibile immaginabile: ciottoli, asfalto, cemento, erba, terra… in cui il gruppo SRAM Rival 1 è molto apprezzato, soprattutto per il rapporto 1:1 (42 anteriore e 42 posteriore) che ci permette le inerpicate più spinte, senza mai mettere piede a terra, nemmeno sulla salita in erba che porta al Santuario di Concesa.
Il percorso è davvero incredibile, fatto apposta per la bici gravel, ed il sabato mattina i tratti lungo la ciclovia dell’Adda si possono gustare senza gli affanni dovuti alla presenza di orde di pedoni.
I primi km su fondo battuto volano via che è un piacere, nonostante il tempo nuvoloso e freddo che caratterizza questo periodo. Clima uggioso che ci fa percepire vagamente l’atmosfera delle epiche classiche del Nord.
I paesaggi sono familiari ed anche questo contribuisce a farci sentire più rilassati, così da concentrarci sulle sensazioni trasmesse dalla Canyon Grail. Il cambio SRAM Rival 1, robusto e preciso, non sbaglia un colpo, nemmeno con lo sporco o il fango, e nemmeno quando cambiamo sotto sforzo.
Lungo l’Adda la bici corre veloce, efficace e divertente, con un comportamento che ha più di una somiglianza con una bici da corsa. Le vibrazioni minime vengono smorzate quasi galleggiando.
In presa alta, con le mani salde sui comandi dei freni, si ha la sensazione di pieno controllo, anche quando sotto le ruote incontriamo radici, pozzanghere e sconnessioni più accentuate.
La Canyon Grail risponde bene ai rilanci, sale agile lungo i muri e l’aderenza non va in crisi nemmeno sui ciottoli umidi, grazie alla tassellatura Schwalbe G-One Bite ed alla sezione da 40 mm.
Anche sella e reggisella sembrano contribuire al comfort complessivo, smorzando le lievi vibrazioni generate a causa delle asperità del terreno.
Eccoci al rifornimento: eh già, perché alla Martesana Van Vlaanderen è previsto anche un gazebo-ristoro dal quale si transita due volte, dopo aver percorso i 200 m di ciottoli su pendenze estreme che ci allontanano dalla Centrale Bertini. La Canyon Grail attira non pochi sguardi e provoca l’interesse dei più attenti e curiosi, complice la colorazione particolare e le geometrie da bici da corsa.
Ripartiamo dopo la breve sosta e, anche questa volta, restiamo in due a pedalare per gli ultimi 30 km, con gli ultimi due “muri” da affrontare.
Lungo i rari tratti asfaltati la Grail non fatica a raggiungere e mantenere i 40 Km/h, sicura anche nell’impostazione in curva a velocità sostenuta e sullo sterrato battuto e infangato che ci riporta ad Inzago.Resegone360
Il 4° evento gravel di sabato 20 Aprile è anche l’ultima fatica in compagnia della Canyon Grail AL.
Fatica, termine azzeccato, dato che è il percorso più duro affrontato durante queste manifestazioni: 75km con 2000 m di dislivello positivo.
Neanche a dirlo, si parte alla francese tra le 8 e le 9 da Vercurago, in prossimità di Lecco, e si segue la traccia che si snoda attorno al Resegone, caratteristica montagna affacciata sul “ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno”. Il percorso è tracciato per minimizzare l'asfalto e le strade trafficate.
Si affronta il primo tratto sulla ciclabile dell’Adda raggiungendo Lecco e da qui inerpicandosi lungo strade e sentieri, sfiorando rifugi, e pedalando per km in salita, asfaltata o sterrata non importa.
In discesa e in pianura, ci scusiamo per la ripetizione ma ci ha impressionato, il comportamento della Canyon Grail AL è molto simile a una bici da corsa, scorrevole e precisa nell’ impostazione e mantenimento delle traiettorie.
La sicurezza della frenata è molto importante in questo tipo di percorsi, ed i freni idraulici SRAM Rival flat mount che mordono i rotori da Ø 160 mm sono una garanzia di affidabilità.
L’anteriore è stabile e rigido: quest’ultima caratteristica data dalla forcella carbon non sempre è un plus in fuoristrada, soprattutto sul tratto tecnico e roccioso (più adatto ad essere affrontato in MTB) scendendo dal laghetto del Pertus verso Carenno. A dare una mano interviene, comunque, il telaio in alluminio 6061 con tubi idroformati a doppio spessore, grazie alla sua capacità di assorbire le vibrazioni. Trazione e aderenza, anche su fondi sdrucciolevoli, sono garantite dai tasselli e dalla struttura dei copertoni Schwalbe G-One Bite, e la sezione da 40 mm li rende ancor più adatti a percorrere i tracciati gravel, caratterizzati da terreni misti.
Canyon Grail AL trasmette sempre una grande sensazione di stabilità, indipendentemente dalle caratteristiche del fondo che si percorre.Conclusioni
Canyon Grail AL può essere l’unica: una sola bici da utilizzare in ambito urban, commuting, su strade asfaltate, per le passeggiate più o meno lunghe e, ovviamente, per il gravel. Consente di pedalare senza preoccuparsi del tracciato, indipendentemente che ci si cimenti nella ricerca della prestazione o che si voglia viaggiare godendosi i paesaggi immersi nella natura.
Il gruppo SRAM Rival 1 è eccellente per l’impiego tuttofare che è richiesto alla Grail, ed i freni idraulici sono un vero punto forte.
Il telaio non è pensato specificatamente per portare borse, ma sono presenti occhielli filettati sapientemente posizionati sui vari tubi.
Ulteriore nota positiva è il nastro manubrio Canyon Ergospeed Gel, che offre un ottimo comfort ed un grip sicuro per un componente fondamentale di una bicicletta gravel, che spesso viene sottovalutato.
La versione Grail AL 7.0 SL si colloca al vertice della gamma Canyon per quanto riguarda i modelli con telaio in alluminio ed è proposta ad un prezzo molto competitivo per una bicicletta con questo allestimento, 1.599 €.
Per le versioni della Canyon Grail AL il listino parte da 1.199 €.
Per chi decide, invece, di orientarsi su un telaio in carbonio, i prezzi della Canyon Grail CF (link) vanno da 2.199 € a 4.499 €.
+ ottimo rapporto qualità/prezzo
+ versatilità e performance su differenti tipologie di terreno
- la forcella carbon risulta un po’ rigida in caso di utilizzo gravel spinto
- le predisposizioni per il bikepacking non sono abbondantiScheda Tecnica CANYON Grail AL 7.0 SL
Telaio: Canyon Grail AL Disc (alluminio 6061)
Taglia: M - reach: 405 mm - stack: 579 mm
Colore: outback olive
Forcella: Canyon FK0047 CF SLX Disc (carbonio)
Gruppo: SRAM Rival 1 (1x11) – corona 42, cassetta 10-42
Freni: a disco idraulici SRAM Rival 1 (rotori Ø 160 mm anteriore e posteriore)
Ruote: DT Swiss C 1850 Spline db (alluminio)
Perno passante: ant. 12x100 mm – post. 12x142 mm
Pneumatici: Schwalbe G-One Bite 40 mm
Attacco manubrio: Canyon V13
Manubrio: Canyon HB 50 Gravel AL – width 440 mm, reach: 70 mm, drop: 130 mm
Reggisella: Canyon SP43 VCSL CF Ø 27,2mm
Sella: Selle Italia X3 (280g)
Taglie: 7, da 2XS a 2XL
Colorazioni disponibili: outback olive, brushed
Peso rilevato in taglia M: 9,2 kg (senza pedali)
Prezzo: 1.599 €