Ciclismo e Cervicalgia - CyclingON

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Pubblicato il 13/02/2021
Ciclismo e Cervicalgia
scritto da Davide Della Bella*

Tra i molti temi che fanno parte dell’enorme capitolo “dolore e ciclismo” vorrei affrontare quello che forse interessa la maggior parte dei ciclisti per la sua frequenza: la cervicalgia.
La cervicalgia può manifestarsi sotto forma di dolori localizzati nella regione del collo, contratture ai muscoli dei trapezi, mal di testa o come formicolio alle mani. Un segmento cervicale sofferente ha anche molte altre manifestazioni dolorose ed invalidanti ma qui svilupperemo solo le più frequenti.
Dato che i sintomi della cervicalgia possono presentarsi diversamente a seconda di quali sono le strutture anatomiche che soffrono durante la pedalata, per capire meglio è opportuno sviluppare alcuni cenni di anatomia.
Ciclismo e cervicalgia - i muscoli del collo
 
Il nostro rachide cervicale è composto da 7 vertebre cervicali, la prima delle quali sorregge il cranio. Ogni vertebra è articolata sopra e sotto con un’altra e mantenuta in posizione da una serie di legamenti piccoli ma molto robusti.
All’interno delle vertebre c’è un canale nel quale scorre il midollo spinale che fuoriesce tramite un apposito foro sotto forma di radice nervosa.
Più radici si uniscono per formare i nervi che discendono nelle braccia.
Sono presenti poi moltissimi muscoli: dai più profondi molto piccoli ai più superficiali più grossi, forti e conosciuti (es. i trapezi).
 
Come abbiamo appena visto ci sono tantissimi elementi che possono essere causa primaria o secondaria di una sindrome dolorosa che interessi la cervicale.
Illustriamo le principali cause che possano creare questi problemi.
Innanzitutto è bene precisare che l’insorgenza di uno di questi quadri dolorosi può non essere necessariamente di origine patologica: può verificarsi anche solo durante la pedalata senza che ci siano patologie conclamate (es. artrosi, ernie) in atto.
Milius007 da Pixabay
Tra le principali cause possiamo riconoscere:
  • non corretto posizionamento in sella: il mantenimento prolungato di una posizione errata può sovraccaricare il segmento cervicale a livello muscolare o articolare
  • patologia già presente che venga acutizzata dalla postura in bici per quanto corretta
  • difficoltà nel mantenere e controllare la corretta posizione: dopo diverse ore in selle, a causa della stanchezza, il ciclista non riesce più a mantenere la postura del capo, causando l’insorgere di sintomi aventi un’origine cervicale. Questo succede perché a differenza delle altre parti del corpo che sono vincolate alla bicicletta tramite uno dei 5 punti d’appoggio, la cervicale è libera e la sua posizione deve essere controllata attivamente dal ciclista.     
 
A seconda della tipologia dei sintomi rilevati possiamo parlare di dolore locale (es. una contrattura muscolare) o dolore riferito: questo quando i sintomi si presentano “a distanza” rispetto alla causa che origina il problema. Per fare degli esempi: i casi più frequenti possono essere la sofferenza di un nervo o una tensione fasciale anomala.
Un altro aspetto da non trascurare sono le sindromi da intrappolamento vascolare dove il complesso arteria-vena viene compresso causando una riduzione della perfusione sanguigna e la relativa comparsa di sintomi “a distanza” quali formicolii e intorpidimento.
Ciclismo e cervicalgia - Davide Della Bella
Come risolvere queste problematiche
Come prima cosa consiglio di effettuare una valutazione clinica del problema per individuarne le causa. Si imposta in seguito il piano di lavoro che di solito comprende il trattamento manuale (ove necessario) effettuato dal terapista. A seconda di ciò che è stato rilevato in fase di valutazione può essere indicato fornire un protocollo di esercizi personalizzati di mantenimento, indispensabili per completare la guarigione come ad esempio degli esercizi di stabilizzazione per il segmento cervicale.
 
Cosa posso fare? E cosa non devo fare?
Se ti sei ritrovato in uno di questi problemi ti starai chiedendo cosa fare per risolverli. Come prima cosa ti dico cosa non fare: evitare l’autodiagnosi. Rivolgiti ad uno specialista e sarà lui a individuare le cause del tuo problema, proporti quindi una soluzione.
Un altro consiglio che ci tengo a dare è quello di evitare il fai da te: gli esercizi devono essere quelli specifici per il tuo problema, corretti per il tuo quadro clinico: solo allora il tuo impegno verrà ripagato da risultati duraturi.
Potresti avere bisogno di una visita biomeccanica nel caso tu non l’abbia mai fatta.



* Davide Della Bella – fisioterapista, appassionato di sport e di ciclismo.
Seguo molti ciclisti di tutte le specialità e ho collaborato con il circuito mondiale di endurance “Bikingman” in veste di fisioterapista ufficiale.
Davide Della BellaDavide Della Bella - La clinica del ciclista
Le caratteristiche del ciclista, le sue particolari problematiche e i suoi bisogni specifici mi hanno portato a creare una realtà dedicata, La Clinica del Ciclista.
Puoi trovare maggiori informazioni su di me, sulla Clinica del ciclista e sulle mie attività sul mio sito:


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