Pubblicato il 08/10/2018
GEOS Gravel: e-bike premiata
Il successo delle biciclette gravel di questi ultimi anni è sicuramente dovuto al senso di avventura e libertà che accompagna queste “all-terrain”. L’essenza di una gravel è quella di essere polivalente, consentendo di percorrere tratti di asfalto, strade bianche e sterrati, ed allora l’assetto deve permette di tenere il busto più eretto rispetto ad una bicicletta da corsa, per privilegiare la stabilità e il comfort in sella.
Geonet è una società fondata a Berlino nel 2015 dal geologo Peter Hanstein, con l’idea di progettare e realizzare e-bike minimaliste con sistema elettrico integrato. Hanstein è stato successivamente coadiuvato dall’ingegnere Michael Ruffer per lo sviluppo del controllo elettrico, del motore e della batteria e dal product designer Florian Haeussler per la progettazione del telaio e dei componenti. Da questa collaborazione, in 3 anni, è nata la bicicletta GEOS a pedalata assistita, vincitrice del premio Gold Winner 2018 nella categoria “E-Bikes & Pedelecs” alla recente fiera Eurobike, in cui si è distinta per innovazione, scelta dei materiali, design, integrazione e caratteristiche di guida.
GEOS è una bicicletta completamente integrata, in cui i cavi sono a passaggio interno nel telaio, dall’aspetto simile ad una bici standard, in cui i componenti elettrici sono quasi completamente nascosti alla vista. Geonet propone 2 versioni della e-bike, ovvero Gravel e Urban, che differiscono per dotazione di pneumatici e, per la seconda, equipaggiamento con parafanghi.
Il telaio è in acciaio, con tubi a parete sottile, per un peso complessivo di soli 2.400 grammi. La finitura è di pregio, infatti si tratta di una sabbiatura con perle di vetro e rivestimento con nichel elettrolitico, per conferire un aspetto elegante alla GEOS, ma al contempo proteggere da corrosione e graffi.
L'Università Tecnica di Berlino ha testato il telaio tramite modellazione ad elementi finiti, validandone la resistenza in accordo alla normativa DIN EN 15194.
Le geometrie non sono esasperate, come si conviene ad una bicicletta gravel, con un carro posteriore allungato per aumentare l’interasse tra le ruote, migliorando l’assorbimento delle vibrazioni e la stabilità grazie alla generosa impronta a terra. Il tubo piantone è inclinato per consentire al ciclista di assumere una posizione più eretto del busto, ma anche per contribuire a smorzare le sollecitazioni.
Al telaio in acciaio è abbinata una forcella full carbon, che nasconde il passaggio del cavo del freno anteriore.
I foderi anteriori e posteriori presentano sezione maggiorata per aumentare il comfort, soprattutto su sterrato e terreni sconnessi, e per permettere l’installazione di pneumatici generosi, i Continental Contact Speed 50-584 oppure 37-622.
Le ruote sono progettate per aumentare la resistenza ai colpi: basso profilo e 32 raggi incrociati, sia all’anteriore che al posteriore.
La trasmissione, single-speed, è affidata ad una cinghia in carbonio, per ridurre la necessità di manutenzione, garantendo una durata di circa 40.000 km. È prevista, comunque, la possibilità di installare una trasmissione a catena con gruppo Sram 11v.
La scatola del movimento centrale ha drop (differenza in altezza rispetto al mozzo ruota) elevato, per ridurre al minimo gli impatti.
Il manubrio integrato, che ha più di una similitudine con le biciclette mtb, consente di raggiungere facilmente le leve freno, ergonomico e con curvatura positiva che consente una presa più sicura ed aumenta la stabilità sui fondi sconnessi, consentendo di controllare al meglio la bicicletta.
La frenata è affidata all’impianto a disco idraulico Magura MT4, che assicura potenza e modularità, anche in caso di maltempo e fango.
La sella è l’elegante Brooks Cambium C17 All Waether Black, comoda e resistente, con chiusura reggisella integrata nel tubo orizzontale.
Il motore della GEOS è posizionato nel mozzo posteriore ed è leggero (circa 2 kg) e silenzioso. L’attivazione avviene tramite un piccolo pulsante sul manubrio, che permette inoltre di scegliere tra le due modalità di assistenza, “maggiore durata” o “maggiore performance”.
La potenza nominale è di 250 W, mentre la massima è di 400 W, con coppia di 30 Nm.
L'asse posteriore è dotato inoltre di un sensore di coppia che misura la pressione del pedale, così da armonizzare il supporto in base alle condizioni del percorso.
La batteria è divisa in due unità, installate ed integrate nel tubo orizzontale e nel tubo obliquo, per un numero complessivo di 30 celle e 378 Wh, mantenendo un design sottile del telaio.
Questa soluzione consente di avere un’autonomia di 100 km e 1.000 m di dislivello.
Per ottenere tale livello di prestazioni ed integrazione, l'elettronica è stata sviluppata direttamente da GEOS, in collaborazione con l'Università di Würzburg, e la batteria è gestita da un sistema di bilanciamento delle celle che le protegge da sovraccarico, scaricamento eccessivo e cortocircuito.
In prossimità del tubo sterzo è installato un faro anteriore che nasconde l’apertura di accesso e manutenzione dell’impianto elettronico, mentre il fanale posteriore, alloggiato all’estremità del top tube grazie ad un magnete, copre la presa di ricarica.
Tutti i dati relativi ai parametri del motore e della batteria sono visualizzabili e personalizzabili via bluetooth tramite App, realizzata sia per device Android che iOS, il che elimina la necessità di un display ad inficiare la pulizia delle linee della GEOS.
La e-bike pesa 14,7 kg dichiarati e può essere utilizzata anche senza assistenza del motore, come una bicicletta muscolare.
GEOS può essere preordinata, ad un prezzo base di 4.800 €, sul sito www.geos.de e la produzione della prima serie di 100 biciclette è prevista entro l’anno, con consegne a partire dal 2019.
Le taglie disponibili sono tre: S-M-L.
Info: www.geos.de
Articolo pubblicato a cura dello stesso autore anche per Bicitech