Pubblicato il 14/07/2020
GREGARIO – un nuovo approccio
Gregario è un laboratorio di innovazione applicata al mondo bici, una fucina di idee in cui la colonna portante è l’area R&D, con la mission di portare una ventata di novità al mercato ciclistico: nuovi prodotti, nuovi processi, nuove strategie commerciali, sempre con passione e una buona dose di lateral thinking, perché gli obiettivi in apparenza folli diventano presto visionari e infine realtà concrete se c’è la capacità di reinventare il percorso necessario a raggiungerli (che raramente è una linea retta).
Gregario sboccia dalla volontà di Salvatore Botrugno e Paolo Baldissera, due ingegneri con la passione per i pedali, profili tecnici complementari ed esperienze decennali nell'industria ciclistica e nella ricerca accademica.
Gregario è nato da Salvatore come semplice marchio per attività di consulenza B2B nell’ottobre 2017, ma da dicembre 2019 si è costituita startup innovativa ammessa al percorso di incubazione presso I3P, l’incubatore del Politecnico di Torino recentemente premiato come miglior incubatore pubblico al mondo. Gregario si è qualificata tra i primi 15 alla Start Cup Piemonte e Valle d’Aosta 2019 (tra oltre 150 business plan) ricevendo il premio Cuneo della Fondazione CRC per il miglior piano industriale con insediamento nella provincia.
La consulenza tecnica resta una delle attività che la società offre al settore, con la discrezione e la professionalità tipiche del più fidato gregario. Diversi brand, italiani ed esteri, si affidano a Gregario per le fasi di progettazione, analisi aerodinamica (CFD – Computational Fluid Dynamics) e molto altro. A questa competenza si affiancano ora progetti proprietari ed una vision che Gregario si sta impegnando a portare sul mercato.
Quali progetti e quale vision?
Il “progetto pilota” con cui Gregario sta industrializzando il proprio processo innovativo coperto da brevetto internazionale è un manubrio da corsa integrato, customizzabile dal cliente e realizzabile su misura.
Salvatore e Paolo lo definiscono progetto pilota perché hanno scelto di partire da uno dei punti fondamentali di contatto tra ciclista e mezzo, ma la tecnologia è concepita per l’intero kit telaio, con cui si ottiene un monoscocca puro realizzato con una laminazione one-step all’interno di uno stampo completo e su misura. Gli obiettivi sono molteplici: non solo superare il compromesso monoscocca = taglie standard che ha dominato finora l’era dei compositi nel ciclismo, ma lasciarsi alle spalle anche un sistema di misure basato su stack e reach, che privilegia il punto di vista del costruttore anziché quello dell’utilizzatore.
Due approcci figli di una mentalità di fine ‘900 che, secondo la vision di Gregario, è giunto il momento di mettere nell’album dei ricordi.
Ci sono poi altri progetti in cantiere, anche se in questa fase Gregario procede sottotraccia, sia per non disperdere le energie sia perché si sta considerando l’ingresso di nuovi soci per completare la squadra e il budget. Tra questi un cambio ciclistico a cassetta traslante del Politecnico di Torino di cui Paolo è co-inventore e a cui Gregario sta collaborando in qualità di Spin-Off dell’Ateneo. Il cambio è nato dall’esperienza studentesca del Team Policumbent, di cui Paolo è fondatore e coordinatore tecnico.
Folli o visionari lo dirà il tempo, la linea di confine è sempre molto sottile e come disse un celebre innovatore citando Stewart Brand: “Stay hungry. Stay foolish.” (The Whole Earth Catalog, 1974).