Pubblicato il 16/10/2018
MERIDA Ninety-Six XT – Racing inside
Merida è uno dei maggiori player mondiali nell’industria della bicicletta a 360 gradi: strada, mtb, e-bike. Nell’anno del 30° anniversario di fondazione, l’azienda di Taiwan ha proposto diversi modelli nuovi, ed in particolare in ambito mtb abbiamo avuto la possibilità di testare la Merida Ninety-Six XT, una full suspended progettata per XC e Marathon, utilizzata dal Team Merida nelle competizioni internazionali.
Ninety-Six, ovvero 96, sono i mm di escursione offerti dalla sospensione posteriore a perno singolo (single pivot) di questo modello da gara, che sfrutta un sistema di bilanciere e di leveraggio in carbonio super leggero (80 g) che permettono il movimento attorno alla giunzione dei foderi orizzontali, creando un retrotreno leggero ed efficiente.
Questa soluzione cinematica è ideale per le trasmissioni 1×11, ma risulta utile anche per questa configurazione Ninety-Six XT con deragliatore Shimano Deore XT, appunto, e doppia corona (2×11). Il deragliatore anteriore è a montaggio diretto, così da poter indirizzare il cavo verso l'alto, nel tubo obliquo, lasciando la possibilità di installare un reggisella telescopico nel tubo verticale, senza incorrere in intrecci di cavi o frizioni.
Merida ha equipaggiato la Ninety-Six con forcella e ammortizzatore Fox, con lockout al manubrio. Al posteriore c’è la sospensione Fox Performance Float DPS Elite Remote Evol, con ritorno controllato direttamente sull'ammortizzatore, così come lo smorzamento, tramite levetta a 3 posizioni (aperto-medio-chiuso).
La corsa della forcella anteriore, anch’essa 100 mm, è affidata alla Fox 32 Rhythm Performance 100.
Il comando lockout al manubrio consente di agire contemporaneamente su entrambe le sospensioni, scegliendo tra aperte e chiuse.
La scelta costruttiva del telaio prevede un triangolo principale full carbon ed una parte posteriore in fibra di carbonio e lega di alluminio, asimmetrica. La tecnologia Prolite 66 Triple Butted Aluminum utilizza alluminio di altissima qualità (6066) leggero e resistente, con pareti idroformate a triplo spessore. Le finiture vengono saldate a doppio passaggio, per aumentare la continuità e la pulizia estetica delle giunzioni, che diventa del tutto simile a quella dei telai full carbon.
La matrice delle fibre di carbonio (Nano Matrix Carbon), invece, è ottenuta con l’impiego di una resina epossidica con nano particelle aggiunte, per aumentare la resistenza all'impatto fino al 40%.
Nella creazione dei componenti in carbonio viene utilizzata una vescica gonfiabile (AWS Anti Wrinkle System) che evita la formazione di grinze all'interno del tubo, in modo da contenere il peso ed evitare di creare punti deboli. Il telaio è così leggero e rigido, ma anche più robusto.
La formatura avviene tramite HFS (Hydro Forming System) con i tubi adagiati all’interno di stampi negativi in cui viene pressurizzata un'emulsione calda di acqua e olio, consentendo di ottenere geometrie complesse e precise.
Il perno posteriore da 148x12 mm Boost è quick release (come l’anteriore 110x15 mm Boost), con pinza freno montata all’interno del triangolo dei foderi così da rimanere più protetta da urti e sporco e distribuire meglio le forze in frenata, con cavo freno passante nel forcellino orizzontale. La larghezza maggiorata degli assi, unita alla compattezza dei foderi orizzontali (chainstay da 437 mm) permette un raggio di sterzata più contenuto ed un incremento di maneggevolezza alle basse velocità, particolarmente utili per le 29er.
Per aumentare le performance in fatto di rigidità e precisione di guida, Merida ha dotato la Ninety-Six di un tubo sterzo conico con cuscinetti da 1 1/8" nella parte superiore e 1 1/4" o 1 1/2 "nella parte inferiore (X-Taper Headtube).
L’estetica della Ninety-Six è curata anche nei dettagli, con l'instradamento interno al telaio di tutti i cavi, protetti da umidità e sporco. Inoltre, gli stessi cavi, ma anche gli alloggiamenti e i tubi flessibili dei freni, sono serrati in tensione per evitare tintinnio in caso di vibrazioni durante la pedalata.
Ninety-Six è Di2 Ready, ovvero è predisposta per l'installazione dei Gruppi Shimano Di2, potendo alloggiare la batteria sul cannotto sella o all'interno del cannotto forcella.
La gamma Merida Ninety-Six XT è disponibile in formato 27,5” e 29", a seconda della taglia del biker.
TEST
Merida Ninety-Six è la mtb in dotazione al Team Multivan Merida XCO per la stagione agonistica in corso, e non potevamo che essere curiosi di provare una bicicletta di questo livello tecnico, una full progettata per il cross country e le marathon di livello mondiale.
La versione Ninety-Six XT è equipaggiata con un sistema di trasmissione 2×11 e freni, tutto Shimano Deore XT, con dischi di diametro 180 mm all’anteriore e 160 mm al posteriore. In particolare, abbiamo la doppia corona 34-24 e il pacco pignoni 11-42, che consentono di andare praticamente dappertutto.
Questa Ninety-Six è Merida in tutto: ruote Merida Expert CC equipaggiate con copertoni Continental X-King 29×2.2, piega manubrio Merida Expert CC da 720 mm, attacco manubrio Merida Expert e reggisella Merida Carbon Expert su cui è installata la sella Prologo Scratch.
Come anticipato, la forcella è la Fox 32 Rhythm Performance 100 Remote, mentre la sospensione posteriore è la Fox Performance Float Elite Remote Evol.
La Ninety-Six così configurata ha fatto segnare un peso di 12.50 kg in taglia M.
Abbiamo messo alla prova la Merida Ninety-Six XT sul tracciato della Alta Valtellina Bike Marathon, seguendo il percorso Classic (44,5 km e 1.485 m di dislivello).
Il tratto di lancio su strada asfaltata nell'abitato di Isolaccia e la successiva salita per Pedenosso Alto - S. Antonio di 7,5 km (5 km su asfalto e poi strada sterrata) ci consentono di saggiare il comando lockout al manubrio, che assicura un ottimo blocco del retrotreno, ma non rende allo stesso modo granitica la forcella, che risulta un po’ morbida in affondo, soprattutto in fase di spinta in piedi sui pedali.
La trazione della ruota posteriore è davvero buona, soprattutto in salita e nei tratti con fondo sconnesso in cui la fase di spinta è supportata al meglio senza problemi.
Scolliniamo sulla strada bianca della Decauville per percorrere 8 km completamente pianeggianti su ampia strada sterrata, saggiando la bontà della scorrevolezza della Ninety-Six e dei copertoni Continental X-King. Superiamo Arnoga, attraversiamo la statale per Livigno in direzione Val Viola ed eccoci sulla salita di 1 km per raggiungere Val Verva.
Nel tratto successivo, che parte dalla località Baite Verva Bassa, affrontiamo un sentiero di 3 km di divertenti e continui saliscendi, che portano in Val Cardonnè in cui ci troviamo a fronteggiare una breve salita di 500 mt, prima di goderci una discesa altrettanto breve di circa la 1 km. In questi tratti sblocchiamo entrambi gli ammortizzatori Fox tramite il comodo comando lockout al manubrio (divenuto ormai indispensabile sulle full suspended) ed apprezziamo la fluidità delle sospensioni, che copiano facilmente il terreno e neutralizzano quasi tutte le sconnessioni e vibrazioni, senza affaticare braccia e spalle.
Il tracciato della Alta Valtellina Bike Marathon è davvero vario e consente di mettere alla prova la Merida Ninety-Six su qualsiasi terreno. Eccoci allora di nuovo in salita, prima per Paluetta e poi per l'Alpe Boron a quota superiore a 2000 m. Una breve discesa che ci consente di rifiatare un po’ prima della curva a destra che segna l’inizio del muro di Prei, 1,300 km su fondo sterrato e pendenze che spaccano le gambe e che fanno benedire la dotazione della doppia corona.
Il panorama che si gode giunti in località Prei ripaga degli sforzi fatti fin qui: sosta per riempire la borraccia alla fontana (siamo a quota 2161 m) e ripartiamo su sentiero in leggera discesa verso l'Alpe Pone (2.090 m).
Il più è fatto: costeggiamo le piste da sci di Valdidentro, attraversiamo la pineta sbirciano i suggestivi panorami e imboccando la veloce, divertente e tecnica, discesa verso la zona naturalistica del Forte militare Venini e la riserva del Paluaccio di Oga.
I freni sono potenti, con leve comode da raggiungere ed azionare con i soli indici, lasciando le altre dita libere di guidare la bici. Ninety-Six assorbe gli urti: sassi, radici e fondi sconnessi vengono “surfati”, con una sensazione proprio di galleggiamento, in cui l’aderenza e la frenata sono decisamente a livello delle aspettative che nutrivamo nei confronti di una mtb di tale fascia. Nelle curve, una volta impostata la traiettoria, si ha una sensazione di sicurezza e stabilità, che consente anche qualche lieve correzione. Se volessimo sintetizzare all’estremo, potremmo dire che la Ninety-Six, quando la velocità sale, trasmette fiducia e un ottimo feeling di guida, senza risentire dell’effetto di alleggerimento dello sterzo.
L’impostazione è decisamente racing, con l’attacco manubrio rivolto verso il basso (-17 gradi) a caricare l’avantreno, e questo potrebbe affaticare avambracci e polsi dei biker che cercano una posizione meno esasperata.
Anche il comportamento nello stretto è degno di nota, dovuto sicuramente ad un azzeccato bilanciamento dei pesi tra anteriore e posteriore.
La nostra avventura volge al termine: percorriamo i sentieri del bike park di Oga, superiamo Motte e Corva, per giungere sul tratto della pista di sci di fondo ed arrivare al traguardo tramite l’asfalto della ciclabile di Isolaccia.
CONCLUSIONI
Merida Ninety-Six XT è senza dubbio una mtb votata alle competizioni XC e Marathon, ma agendo sui componenti si può da un lato ridurre sensibilmente il peso e dall’altro rendere queste bici adatta alle escursioni e avventure meno esasperate, avendo a disposizione il comfort e la sicurezza di una biammortizzata ma le prestazioni di una front.
Azzeccata la doppia escursione 100 mm delle sospensioni, così come la colorazione Matt UD Carbon, un’elegante finitura opaca su cui sono applicati gli adesivi nero lucido.
+ sicurezza e feeling di guida
+ leve comode da raggiungere ed azionare con i soli indici
+ possibilità di upgrade per abbassare il peso
- bloccaggio forcella anteriore non proprio granitico
- in caso di rotazione accentuata del manubrio (es. caduta), i comandi cambio urtano il top tube
Scheda Tecnica MERIDA Ninety-Six XT
Telaio: Ninety-Six Lite CFA
Taglia: M (29”)
Colorazione: Matt UD Carbon
Gruppo: Shimano Deore XT M8000 corone 34/24, pignoni 11-42
Freni: Shimano Deore XT M8000, rotori Ø180 mm anteriore / 160 mm posteriore
Forcella: Fox 32 Rhythm Performance 100 Remote
Ammortizzatore: Fox Performance Float Elite Remote Evol
Ruote: Merida Expert CC
Copertoni: Continental X-King 29x2.2
Piega manubrio: Merida Expert CC 720 mm
Attacco manubrio: Merida Expert
Sella: Prologo Scratch
Reggisella: Merida Carbon Expert
Peso rilevato della bici test: 12.50 kg (senza pedali)
Taglia disponibili: S (27.5"), M, L, XL
Prezzo: 3.690 €