ROCKRIDER Race 900 – la hardtail di Decathlon - CyclingON

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Pubblicato il 27/02/2023
ROCKRIDER Race 900 – la hardtail di Decathlon
Rockrider è il marchio di Decathlon dedicato alla mountain bike che ormai conosciamo tutti. Il suo brand è riconosciuto per le bici entry level dedicate ai biker di tutte le età, dalla costruzione robusta e dal rapporto qualità-prezzo più che buono. Se poi ci aggiungiamo la diffusissima rete di vendita e assistenza, ecco spiegato il successo.
Negli ultimissimi anni Decathlon vuole scrollarsi di dosso la nomea che non sia possibile avere Rockrider adatte agli utenti più evoluti e attenti alle performance, proponendo due nuovi modelli di mtb, la hardtail Rockrider Race 900 e la full suspended Rockrider Race 900S, che hanno da subito catturato l’attenzione degli appassionati di mtb.
Il successo si deve anche al fatto che queste bici vengono utilizzate in Coppa del Mondo cross country dal Rockrider Racing Team, squadra internazionale costituita di recente e tra le cui fila milita Maxime Marotte. Un certificato di garanzia di affidabilità e performance, dunque. Se questo non è fare sul serio…
La nostra prova si concentra sulla Rockrider Race 900, la front dedicata alle competizioni cross country e marathon. Questa mtb è equipaggiata con il telaio più leggero della gamma Rockrider, 1030 grammi in  taglia M (senza forcellino del cambio), interamente in carbonio monoscocca con fibre ad alto modulo e lavorazione unidirezionale per avere leggerezza, rigidità ed efficacia sui terreni più disparati. Già questo colloca la Rockrider a livello di molti modelli hardtail dei marchi più prestigiosi del settore.
ROCKRIDER Race 900 GX Reynolds TR 309/289
Il telaio è moderno nell’aspetto, con il passaggio cavi interno che dà l’idea della cura del dettaglio e della volontà di Rockrider di creare una linea pulita e sobria, ma anche funzionale, con le guaine protette da sporco e interferenze e con la possibilità di montare due portaborraccia.
Le zone maggiormente esposte a graffi e colpi, parte superiore del top tube e carro posteriore, sono protette dalla pellicola Shelter di Effetto Mariposa. Non è presente il blocco della rotazione del manubrio, sempre utile per impedire che le leve dei freni e i manettini del cambio vadano ad urtare la tubazione orizzontale in caso di extra rotazione della piega.
Subito sopra la scatola del movimento centrale Sram PF92 è presente una scanalatura che consente di installare una camera d’aria di scorta protetta da detriti e sporco, semplicemente utilizzando una fascetta dotata di velcro.
Infine, sul telaio dei pressi della corona è installata una placchetta in alluminio per evitare eventuali graffi causati da una caduta di catena verso l’interno.
ROCKRIDER Race 900 GX Reynolds TR 309/289ROCKRIDER Race 900 GX Reynolds TR 309/289
La scritta Rockrider è differenziata sul tubo obliquo, grande e vistosa sul lato destro, più piccola su quello sinistro. L’unica colorazione in catalogo è quella bianco lucida che dona alla bici un aspetto molto aggressivo e filante. Certo, la tonalità proposta è molto bella, ma lo sporco si vede benissimo...
 Poche chiacchiere, perché la curiosità di provare la bici è davvero tanta, per capire se l’acquisto ne vale la pena e se ci sono gap con i modelli dei principali brand, ovviamente paragonando allestimenti simili.



TEST ROCKRIDER Race 900 GX Reynolds TR 309/289
La front suspended da XC protagonista del test è la Rockrider Race 900 GX Reynolds TR 309/289, equipaggiata con gruppo Sram GX Eagle 1x12 velocità con guarnitura monocorona 32 Truvativ Stylo 6K alluminio, montata su movimento centrale Sram PF 92. La generosa cassetta da 12 pignoni offre una gamma da 10 a 52 denti.
L’impianto frenante idraulico Sram Level T agisce su rotori Sram Centerline da 180 mm all’anteriore e 160 mm al posteriore.
La forcella RockShox Reba RL ha escursione da 100 mm, steli da 32 mm e cartuccia Solo Air. Il blocco al manubrio è il Combolock II a 2 posizioni (aperto e chiuso) di Decathlon.
L’attacco manubrio Rockrider è in alluminio, con angolo -20° e lunghezza 70 mm, per questa bici in taglia M. Il manubrio è anch’esso Rockrider in alluminio, di larghezza 720 mm e angolo 6,5°. Il reggisella marchiato Decathlon è in fibra di carbonio UD di diametro 31,6 mm, abbinato alla sella fi’zi:k Argo Vent.
Le ruote Reynolds TR309/289 XC 29 in fibra di carbonio, tubeless ready, sono un fattore distintivo di questa specifica configurazione. Gli pneumatici sono differenziati, all’anteriore troviamo infatti il copertone Vittoria Barzo 29x2,25 mentre al posteriore il Vittoria Mezcal rinforzato 29x2,25, entrambi  tubeless ready e nella versione con fianchi beige.
Il peso rilevato dalla nostra bilancia per la Rockrider Race 900 con questo allestimento è di 10,70 kg senza pedali (dichiarato 10,6 kg), mentre il prezzo di listino è di 2.999,99 euro.
ROCKRIDER Race 900 GX Reynolds TR 289/309
Un peso già di tutto rispetto per una bici che non ha tutti i componenti top di gamma, soprattutto per la forcella Rockshox Reba, la guarnitura Truvativ Stylo in alluminio, i freni Sram Level T e la piega manubrio in alluminio. Sfruttando la possibilità di adottare la soluzione tubeless, inoltre, si potrebbero guadagnare 200-300 g.
La configurazione comunque, al netto delle considerazioni appena fatte, bada alla sostanza, con componenti funzionali e collaudati ed è possibile fare eventuali upgrade mirati personali, partendo da una base di serie già di tutto rispetto.
La Rockrider Race 900 GX Reynolds TR 309/289 è comunque una bici ready to race, che non necessita di modifiche rilevanti per affrontare i tracciati cross country o marathon, eccetto i doverosi setup di altezza e arretramento sella e regolazione delle sospensioni.
Le geometrie della Rockrider Race 900 sono da mtb moderna, nella “nostra” taglia M il reach è 429 mm mentre lo stack è 611 mm. Gli angoli sterzo e sella sono rispettivamente 68° e 74°, il carro è di 435 mm con un interasse di 1.142 mm.
A dire il vero, l’angolo del tubo sella è meno verticale rispetto alle front più diffuse, caratteristica che potrebbe rendere necessario avanzare la sella per i biker meno alti. Anche il carro è leggermente più lungo rispetto ai modelli di pari livello degli altri marchi.
La posizione in sella è tipicamente corsaiola, influenzata soprattutto dall’attacco manubrio con inclinazione negativa di 20°, che porta ad una posizione protesa in avanti. Proprio questo assetto caricato sull’anteriore richiede abilità di guida da utente evoluto e anche doti fisiche per sfruttare appieno le doti tecniche della bici. Il pregio è che permette di controllare molto bene l’avantreno, potendo contare su aderenza e direzionalità fuori dal comune. Non ci aspettavamo davvero questa impostazione così racing su una mtb marchiata Rockrider, ma dopo un breve periodo di adattamento il feeling in pedalata è appagante.
Nonostante la vocazione alle competizioni, la posizione in sella alla Rockrider Race 900 non è troppo raccolta, a tutto vantaggio del comfort e del piacere di pedalare anche nelle uscite più lunghe.
Questa caratteristica mette in luce un ulteriore grande pregio di questa mtb: semplicemente montando un attacco ed una piega manubrio più “rilassati” la bici diventa più versatile ed adatta ad un utilizzo meno orientato alla pura performance.
ROCKRIDER Race 900 GX Reynolds TR 289/309ROCKRIDER Race 900 GX Reynolds TR 289/309
Sui tracciati scorrevoli, la Rockrider Race 900 brilla per rigidità ed efficacia di trasmissione della potenza, ed è il terreno dove ci ha sorpreso maggiormente. Sul veloce e affrontando pendenze moderate abbiamo scoperto una bella sintonia, piacevole quanto inaspettata, con la bici che scorre via quasi senza sforzo. Stabilità e controllo vengono ulteriormente amplificati optando per una pressione pneumatici un filo più bassa e assecondando la posizione ribassata sul cockpit.
Il carro leggermente allungato si fa effettivamente apprezzare sul veloce e sui tratti rovinati, smorzando molto bene le vibrazioni ed evitando saltellamenti della ruota posteriore, così che la Rockrider Race 900 risulta poco nervosa e stancante.
Le ruote, come ovvio, contribuiscono ampiamente a tutte le qualità citate finora. I cerchi Reynolds TR 309/289 in carbonio sono reattivi quando messi alla frusta nei rilanci, ma offrono al contempo un buon compromesso in termini di comfort. Il profilo del cerchio, ribassato ed allargato, aumenta la trazione e la tenuta in curva. Ulteriore chicca è rappresentata dal canale differenziato, 28,9 mm dietro e 30,9 mm davanti.
Le coperture differenziate, Vittoria Barzo 29x2,25 all’anteriore e Vittoria Mezcal rinforzato 29x2,25 al posteriore, sono caratterizzate dal tocco estetico dei fianchi beige che ben si sposa con la livrea bianco lucida della Rockrider Race 900. I Vittoria trasmettono un bel feeling, sincero anche sul viscido tipico di questo periodo, dove fogliame e fango la fanno da padroni ed è facile essere “abbandonati” d’improvviso.
La scelta di differenziazione degli pneumatici si è dimostrata sapiente ed azzeccata, offrendo garanzie in frenata e grip laterale, a vantaggio della precisione e sicurezza di guida, ma anche in trazione a garantire la performance.

Il comando remoto della forcella Combolock II di Decathlon, è molto comodo e funzionale dato che consente di aprire e chiudere il blocco semplicemente ruotando la manopola e senza staccare le mani dal manubrio. Con ammortizzatore bloccato  la forcella risente di un minimo di gioco iniziale, che si avverte soprattutto nei rilanci in piedi sui pedali su asfalto e su fondi compatti.
Il Combolock II non andrebbe ad interferire con l’eventuale levetta del reggisella telescopico, ma limita leggermente la possibilità di personalizzare la posizione della leva freno sinistra.
La trasmissione Sram GX Eagle 1x12 non perde un colpo, con la cambiata precisa e secca tipica di Sram, da noi apprezzata più volte. Solo un appunto in merito alla posizione del manettino cambio per indurire rapporti, che potrebbe essere più comodo ed immediato da raggiungere con il pollice.
A nostro avviso, la corona da 32 penalizza le qualità della Rockrider Race 900 perché si ha spesso la sensazione di non “trovare” il rapporto adatto. Si potrebbe ovviare installando una guarnitura da 34, così che la combinazione con il 52 non sia troppo agile e, d’altro canto, si riesca a spingere appieno anche buttando giù la catena sul 10, senza saltellare sui padali sopra i 35 km/h.
ROCKRIDER Race 900 GX Reynolds TR 289/309
In salita si è portati a scorrere in avanti sulla sella, soprattutto in caso di pendenze importanti, e ciò si deve al piantone poco inclinato (74 gradi), ma anche al tubo di sterzo compatto e all'attacco manubrio corto e inclinato (70 mm / -20°) che aiuta la posizione bassa e avanzata sull’avantreno, senza far avvertire la tendenza all’impennata nemmeno in caso di pendenze a doppia cifra.
La Rockrider Race 900 si è dimostrata un hardtail reattiva e pronta al cambio di ritmo. I suoi terreni migliori restano le salite regolari da affrontare spingendo seduti sulla sella, anche su fondi sconnessi. In questi frangenti il gruppo Sram GX Eagle si è confermato affidabile e robusto, con un’ottima cambiata anche sotto sforzo.
ROCKRIDER Race 900 GX Reynolds TR 289/309ROCKRIDER Race 900 GX Reynolds TR 289/309
In discesa emerge il carattere XC della Race 900 che richiede doti di guida avanzate, dunque baricentro basso, agendo sulla posizione di caviglie, anche e tronco e piegando le braccia per avvicinarsi al manubrio e caricare bene l’anteriore. Con questa tecnica si può entrare nel flow e avere sempre controllo e fiducia nella bici, che rimane stabile e composta sia in impostazione di traiettoria che in curva.
L’angolo sterzo da 68 gradi, la rigidezza della scatola sterzo e l’attacco corto assicurano stabilità e feeling all'anteriore, mentre il reach non troppo lungo (429 mm in taglia M) garantisce maneggevolezza.
La forcella RockShox Reba, anche se non è il modello di punta dell’azienda americana, si è dimostrata affidabile e graduale sia in affondo che in ritorno. Volendo fare i puntigliosi, si potrebbe notare che le moderne mtb cross country adottano perlopiù forcelle con steli da 34 mm ed escursione da 120 mm.
 
Su fondo sconnesso non risulta particolarmente nervosa o impegnativa perché assorbe molto bene le vibrazioni, certo il tutto considerando che siamo pur sempre in sella ad una hardtail. Anche qui gran merito va al carro di lunghezza maggiorata, che non penalizza più di tanto le qualità di reattività e maneggevolezza nei tratti più tecnici e nelle curve strette.
La vera nota dolente sono i freni Sram Level T che non hanno potenza né modulabilità all’altezza delle qualità della Rockrider Race 900, soprattutto durante l’uso prolungato su discese lunghe o tecniche, ed è un vero peccato perché influenza negativamente il giudizio complessivo della bici.
ROCKRIDER Race 900 GX Reynolds TR 289/309

CONCLUSIONI
Il pregio che riassume meglio tutte le qualità della Rockrider Race 900 è senza dubbio l’ottimo rapporto qualità-prezzo, oltre le aspettative e difficilmente riscontrabile tra le hardtail degli altri marchi.
Insomma, Decathlon spazza via in modo deciso i pregiudizi che etichettavano le mtb della casa francese unicamente come economiche ed entry level.
La Rockrider Race 900 è ideale su tracciati ondulati, salite anche lunghe ma non troppo ripide, divertente e sicura in discesa e sullo sconnesso, molto efficace e gratificante sul veloce e nel guidato. Le performance che non penalizzano il comfort identificano il carattere adatto a anche a percorsi granfondo e marathon, oltre che al puro cross country.
L’allestimento di serie offre sobrietà e sostanza, senza orpelli. Inoltre, si presta benissimo a miglioramenti mirati e ponderati per le proprie tasche, tra i quali potremmo suggerire corona da 34, reggisella telescopico e impianto frenante di livello superiore.
Le configurazioni in gamma sono quattro, che si differenziano in base agli allestimenti: la versione di partenza monta gruppo Sram GX Eagle e ruote Mavic Crossmax ed è proposta a 2499,99 euro, mentre la versione più pregiata è equipaggiata con gruppo Sram GX Eagle AXS e ruote Reynolds TR 289/309 carbon, al prezzo di 3399,99 euro.
Il modello con miglior rapporto qualità-prezzo della gamma Race900 ? Se non vi interessa il cambio elettronico, consigliamo decisamente la configurazione in test: 2999,99 euro per questa versione con gruppo GX Eagle meccanico e ruote carbon è un compromesso ideale: subito sotto alla top di gamma, differisce solo per il cambio AXS elettronico appunto, ma permette di risparmiare 400 euro spendibili eventualmente negli upgrade suggeriti.

+ telaio rigido e reattivo
+ guida precisa e carattere corsaiolo
+ rapporto qualità/prezzo difficile da trovare altrove
- attacco manubrio negativo che richiede abilità fisiche e di guida
- freni poco pronti e mordaci
- corona 32 poco adatta all’utilizzo race

 
ROCKRIDER Race 900 GX Reynolds TR 289/309
 Credit photo in action – Gianluca Muratore

Scheda Tecnica ROCKRIDER Race 900 GX Reynolds TR 289/309
Telaio: Rockrider Race 900 carbonio
Taglia: M
Gruppo: Sram Eagle 1x12 velocità (monocorona 32, cassetta 10-52)
Deragliatore posteriore: Sram GX Eagle 12 velocità e leva Sram GX Eagle.
Guarnitura: Truvativ Stylo 6K alluminio
Movimento centrale: Sram PF 92
Freni: Sram Level T, dischi Sram Centerline anteriore 180 mm e posteriore 160 mm
Forcella: RockShox Reba RL 100 mm, steli da 32 mm, cartuccia Solo Air
Blocco al manubrio: Combolock II (2 posizioni: aperto e chiuso)
Attacco manubrio: Rockrider in alluminio, angolo -20° (lunghezza 70 mm in taglia M)
Manubrio: Rockrider flat in alluminio, larghezza 720 mm, angolo 6,5°
Sella: fi’zi:k Argo Vento
Reggisella: Carbonio 31,6 mm, angolo sella 74°
Ruote: Reynolds TR289/309 XC 29 in fibra di carbonio, tubeless ready
Copertone anteriore: Vittoria Barzo 29x2,25 tubeless ready fianchi beige 120 TPI
Copertone posteriore: Vittoria Mezcal rinforzato 29x2,25 tubeless ready fianchi beige 120 TPI
Peso rilevato da noi: 10,70 kg senza pedali (dichiarato 10,6 kg)
Prezzo di listino: 2.999,99 euro


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