Pubblicato il 02/01/2024
SPECIALIZED Aethos Pro – votata alla salita
La Specialized Aethos mi ha incuriosito fin dalle prime foto spoiler del 2020, anno in cui è entrata nella gamma della casa americana. Il perché è facile da spiegare: è una bici dal design tradizionale, classico, e per i tempi che corrono è proprio questo a portarla fuori dalla massa.
Negli ultimi anni, infatti, i trend che guidano lo sviluppo ed il mercato delle bici sono aerodinamica, integrazione, assetti ribassati. Intendiamoci, non sono immune al fascino dei missili aerodinamici e dell’integrazione che crea look aggressivi e accattivanti.
Sappiamo molto bene che il mercato delle bici da corsa in Italia ed in Europa è influenzato fortemente, forse troppo, dalle bici che vediamo in mano ai professionisti. Certo, anche il tanto discusso limite di peso UCI a 6,8 kg può essere visto come un disincentivo alla ricerca della leggerezza che ha guidato il settore negli anni addietro. Ovvio che le aziende del settore si adeguano e assecondano i gusti che portano grandi numeri in termini di vendite.
Il fascino che esercita la Aethos si deve al ritorno al telaio delle bici da corsa promosso da Specialized, un’azienda da sempre attenta alla ricerca e sviluppo ed al marketing. Allora è ancora possibile pedalare in sella a bici senza tubazioni aero, senza coda tronca, senza innesto del carro ribassato...insomma, una due ruote essenziale, che mi riporta agli anni in cui mi sono innamorato della bicicletta, elegante, essenziale, dal design “semplice”: tubazioni lineari a formare il doppio triangolo, sezioni tonde, collarino reggisella e cavi a vista lì all’anteriore.
Precisiamo immediatamente che la Aethos non è una bici arretrata, anzi, la sua forza sta proprio nel connubio tra forme classiche e modernissime tecnologie costruttive.
Il progetto Aethos nasce per ottimizzare il piacere di pedalare, alla ricerca della performance, certo, ma garantendo comodità sulle lunghe distanze e durante uscite dai dislivelli importanti.
Per offrire queste qualità di leggerezza e rigidità Specialized ha puntato su un nuovo processo di laminazione delle fibre di carbonio, ispirandosi alla leggerezza. Il lay-up prevede fogli più grandi e dal numero più contenuto, utilizzando meno resine e meno materiale di rinforzo nei tubi (lazy fibers). Per ottenere il risultato voluto ci sono voluti 100.000 prototipi virtuali.
Le simulazioni FEA (analisi agli elementi finiti) hanno indagato le forme, gli spessori interni e le relative distribuzioni sulle varie tubazioni, per arrivare alla soluzione migliore in termini di rigidità del movimento centrale, dell’avantreno e complessiva. Il tubo orizzontale e quello obliquo sono massicci all’anteriore, così come il tubo sterzo. Questo permette di eliminare stratificazioni di rinforzo superflue e di garantire guidabilità e stabilità. Gli spessori sono differenti per i vari profili, arrivando ad assottigliarsi fino a soli 2 millimetri in alcune zone specifiche del telaio.
Il top della Aethos è la versione S-Works in carbonio FACT 12R, che realizza un incredibile peso dichiarato di 575 grammi in taglia 54 cm. Per il gradino subito sotto nella scala Specialized, ovvero il telaio FACT 10R siamo a circa 100 g in più.
In entrambi i casi la bici è leggerissima, votata alle alte prestazioni come da filosofia aziendale, ma non pensata esplicitamente per le competizioni. Infatti, le caratteristiche ispiratrici dell’intero progetto sono state piacere di guida e stile.
Aethos si traduce dal greco come carattere, temperamento, ma in termini più generali, come “modo di vivere”. Chissà forse è proprio questo il significato attribuito dai progettisti, che hanno fortemente voluto privilegiare il ciclista e la qualità dell’esperienza in sella. Una bici in grado di attirare ed appagare pienamente gli appassionati che cercano le prestazioni senza la volontà o le possibilità fisiche di adattarsi agli assetti estremi dei mezzi più specialistici e integrati.
La Aethos è semplicemente semplice, pensata e realizzata per chi vuole uscire su strada godendosi il piacere di pedalare, con più o meno attenzione alle prestazioni, ma pretendendo maneggevolezza, versatilità di utilizzo e leggerezza.
TEST SPECIALIZED Aethos Pro
La mia prova vede protagonista la Specialized Aethos Pro, telaio FACT 10R proposto solo in versione disc, equipaggiata con trasmissione Sram Force eTap AXS 2x12v, guarnitura 48/35 con power meter e pacco pignoni 10-33. La colorazione è carbon/argento con forcella nero lucida. Con i giusti riflessi la verniciatura lascia trasparire gli strati di carbonio sottostanti, in un effetto che mi lascia sempre ammaliato.
L’impianto frenante è a freni a disco idraulici Sram con rotori da 160 mm di diametro, sia all’anteriore che al posteriore.
Le ruote Roval Alpinist CL in carbonio hanno canale interno da 21 mm e altezza profilo da 33 mm, esclusivamente per copertoncino. Gli pneumatici S-Works Turbo sono 700x26 mm, ma c’è spazio per montare coperture con sezione fino a 32 mm.
La configurazione del cockpit è…classica: due componenti, attacco manubrio in alluminio Specialized Pro SL da 100 mm e curva manubrio in carbonio S-Works Short & Shallow.
La sella Specialized Body Geometry Power Pro, con carrello in titanio, è montata sul reggisella Roval Alpinist Carbon di diametro 27,2 mm. Il peso rilevato da me in taglia M 54 è di 7 kg spaccati, senza pedali ma con 2 portaborracce. Il prezzo di listino è di 9.000 euro.
L’aspetto estetico della Aethos è polarizzante in termini di consenso, potremmo dire si ama o si odia. Come detto, geometria classica, niente fronzoli estetici né strutturali, poco appariscente soprattutto allo sguardo superficiale. Ma soffermando l’attenzione, si percepisce che sotto la maschera c’è qualcosa di moderno, performante, ricercato…e si ha la netta sensazione che sia una bici fatta per starci fuori per ore.
Niente scritte appariscenti, ad eccezione della minimale bianca lucida Specialized sul tubo obliquo sloping. Il fregio Aethos ed il logo Specialized, anch’essi in bianco, compaiono all’anteriore sul tubo sterzo.
Forcellini alti molto sottili che si innestano poco sotto il collarino reggisella in una bella linea di continuità direttamente nel tubo orizzontale, per aumentare la rigidità laterale e torsionale.
I tubi obliquo e orizzontale sono generosi, ma niente a che vedere con le sezioni aerodinamiche.
La forcella ha gli steli dritti e sottili, linee classiche che mirano a contenere il peso ed offrire la sostanza di una migliore reattività e precisione di guida.
Il cavo freno anteriore esce dalla classica posizione al di sotto del nastro manubrio nella zona piatta ed entra nella parte alta della forcella. Proprio questa scelta evidenzia una pecca: il cavo corre davanti al tubo sterzo e ruotando il manubrio causa graffi proprio sopra la scritta Aethos. Basterebbe una semplice protezione adesiva trasparente a risolvere la fastidiosa problematica.
Nel complesso, nonostante il cockpit non sia integrato, c’è una buona pulizia estetica, con i cavi del cambio e del freno posteriore che si nascondono presto all’interno del tubo obliquo subito sotto la scatola sterzo.
Il serraggio del reggisella tondo avviene per mezzo del classico collarino e finalmente un movimento centrale da 68 mm filettato, a beneficio della silenziosità sotto sforzo rispetto ai press fit.
Le geometrie non si discostano molto dalla Tarmac, nella mia taglia M reach e stack misurano rispettivamente 38,4 cm e 54,4 cm. L’angolo sterzo è di 73 gradi, mentre l’angolo piantone misura 74 gradi. A completare le quote, l’interasse di 978 mm ed i foderi orizzontali da 410 mm.
Dopo le caratteristiche tecniche, veniamo al racconto della mia esperienza di circa 2 mesi in compagnia della Specialized Aethos, con uscite fino a 6 ore e ascese di lunghezza massima 10 km e pendenze fino al 16%. Ecco, appunto, la salita non può che essere il capitolo da cui partire nel racconto di questa bici.
Nei tratti più impegnativi, sopra al 10%, la Aethos si sente decisamente leggera e pronta allo scatto. Nei frangenti in cui si sale di ritmo, al proprio passo, trasmette l’appagante sensazione di una pedalata efficace.
Gli amanti della salita apprezzeranno sicuramente il feeling immediato e la percezione di essere in sella ad una bici fuori dal comune, sì, ma allo stesso tempo “facile” da condurre.
Il manubrio Specialized S-Works Short & Shallow ha profili sottili in linea con quanto già descritto per le tubazioni del telaio. La parte superiore è leggermente schiacciata ed è ottimale per le mani in presa alta.
Le ruote Roval Alpinist CL differiscono dalle top di gamma CLX solo per i mozzi DT Swiss 350 che le rendono leggermente più pesanti, ma si sono dimostrate un valido supporto per le caratteristiche della Aethos, sia in termini di reattività e prontezza alle variazioni di ritmo, sia per quanto riguarda la scorrevolezza ad andature più tranquille.
Ho particolarmente apprezzato il movimento centrale filettato Sram DUB BSA 68, che paga qualcosa in termini di grammi rispetto ai press fit, ma è molto più silenzioso sotto sforzo e fa dimenticare i fastidiosi scricchiolii dei movimenti a pressione.
Il gruppo Sram Force eTap AXS 12v è affidabile e preciso, anche se dimostra un leggero ritardo al posteriore nel far scendere la catena sul pignone inferiore, ma questione di decimi di secondo. In senso opposto, quando c’è bisogno di scalare verso l’alto, il Force non ha nulla da invidiare al più costoso Red.
Per quanto riguarda la rapportatura, la composizione Sram 48-35 anteriore e cassetta 10-33 è pensata per chi ama la salita e mi ha dato un buon margine per affrontare con tranquillità qualsiasi pendenza, nonostante la gamba non proprio allenata di questo periodo. Ho sempre avuto la sensazione di avere a disposizione il rapporto giusto per la cadenza ottimale.
Per quanto riguarda il comportamento in pianura, devo ammettere di non aver riscontrato un’eccessiva penalizzazione sulle andature sostenute. Certo, la Aethos per progetto e mission non offre la stessa facilità nel mantenere le velocità di una bici aero, ma posso assicurare che non è “ferma”, nell’utilizzo anche spinto offre una scorrevolezza di tutto rispetto ed una estrema facilità nell’accelerare. Il telaio e le ruote sono pensati per essere leggeri, agili e scattanti, ma anche per fare in modo che la Aethos sia maneggevole e facile da gestire. Più facile di sicuro rispetto ad una bici aero, anche perché il profilo medio da 33 mm del cerchio Roval Alpinist CL consente di non andare in fibrillazione in caso di vento laterale, offrendo comunque una buonissima scorrevolezza sul piano, merito della rigidità e del canale da 21 mm.
Con un’opportuna regolazione dell’altezza delle leve si riesce ad assumere un assetto ben proteso con la schiena parallela al terreno, appoggiando gli avambracci sul manubrio in un’efficace e comoda posizione aero quando c’è da menare in pianura. Inoltre, è prevista la possibilità di rimuovere i distanziali sotto l’attacco manubrio per aumentare ulteriormente il dislivello sella/manubrio e assumere un assetto ancor più racing.
L'ergonomia delle leve Sram Force eTap AXS mi ha permesso di avere un buon comfort in ogni situazione, senza soffrire intorpidimenti o pressioni fastidiose alle mani anche durante le uscite più lunghe, come detto anche di sei ore.
Il tubo orizzontale ha sloping accentuato, e ciò consente uno svettamento sella generoso. Il reggisella Roval Alpinist è così più libero di flettere sotto carico, migliorando l’assorbimento delle vibrazioni e dunque, il comfort. Proprio questo è un gigantesco fattore sorpresa che non mi aspettavo da una bici rigida e leggera come la Aethos, che non mi ha lasciato alcun fastidio o dolorino dopo le nostre uscite insieme.
Il comfort già buono può essere ulteriore migliorato adottando tubeless da 28 o 30 mm, già perché Specialized ha pensato di dotare la Aethos degli spazi sufficienti a montare pneumatici fino a 32 mm.
Il timore di affrontare le discese con una bici così leggera e reattiva è di non avere la stabilità sufficiente a sentirsi sicuri, soprattutto a velocità elevate. La Aethos non è proprio alla portata di tutti nella gestione delle traiettorie, occorre abitudine e confidenza soprattutto per l’avantreno leggero. La bici è precisa negli inserimenti e sincera nel comportamento in percorrenza, non mi ha mai dato la sensazione di scappare via o di essere insicura. Queste qualità derivano da un ottimo bilanciamento tra anteriore e posteriore e da un assetto ben centrato sulla Aethos che consente di avere sempre la situazione sotto controllo e di caricare bene l’avantreno a bici piegata per avere il miglior grip all’anteriore. All’uscita di curva è molto divertente perché si rilancia facile al minimo colpo di pedale.
CONCLUSIONI
Specialized Aethos Pro si apprezza subito per la leggerezza e la rigidità che la rendono unica in termini di reattività, in salita quanto nei rilanci.
Le qualità inaspettate, ma particolarmente apprezzate durante il test sono stati il comfort anche in caso di lunghe percorrenze e ore in sella, e il feeling in discesa.
Aethos è una bici pensata per chi ama salite e dislivelli ed è affezionato alle tubazioni classiche.
L’aspetto estetico è unico e non segue le mode del momento, design minimale ed elegante, tubazioni tonde, passaggio cavi esterno. La colorazione nera è realizzata con una raffinata verniciatura che esalta la trama a vista del carbonio sotto i riflessi di luce, riuscendo ad essere sobria e particolare.
Come detto, il prezzo di listino della Specialized Aethos Pro è di 9.000, in questa configurazione seconda solo alla versione S-Works.
Specialized comunque propone diversi allestimenti, in modo tale da accontentare gusti, esigenze e portafogli dei clienti.
Credit photo in action – Gianluca Muratore
Scheda Tecnica SPECIALIZED Aethos Pro
Telaio: Aethos FACT 10r Carbon, Rider First Engineered™, Threaded BB, 12x142mm thru-axle, flat-mount disc
Forcella: FACT Carbon, 12x100mm thru-axle, flat-mount disc
Colorazione: Carbon/argento con forcella nero lucido (test) oppure marrone/nero
Gruppo: Sram Force eTap AXS, Guarnitura Sram Force AXS Power Meter 48/35T, Pacco Pignoni 12-speed, 10-33t
Movimento Centrale: Sram DUB BSA 68
Freni: Sram Force eTAP AXS, hydraulic disc diametro 160 mm anteriore e posteriore
Curva manubrio: S-Works Short & Shallow, 125mm Drop, 75mm Reach
Attacco Manubrio: Specialized Pro SL, alloy
Sella: Body Geometry Power Pro, hollow titanium rails
Reggisella: Roval Alpinist Carbon Seatpost, diametro 27,2 mm
Ruote: Roval Alpinist CL, 21mm internal width carbon rim, 33mm depth, Win Tunnel Engineered, DT for Roval 350 hub, DT Swiss Aerolite spokes
Pneumatici: S-Works Turbo, 120 TPI, folding bead, BlackBelt protection, 700x26mm
Peso rilevato da noi: 7,08 g (telaio in taglia M, con 2 portaborracce e senza pedali)
Taglie disponibili: 49-52-54-56-58-61
Prezzo di listino: 9.000 euro
Info: Sito web Specialized