Pubblicato il 23/03/2021
SPEECO ABB – Aero Breakaway Bar
Con il recente articolo “L’aerodinamica in bicicletta” abbiamo visto come la resistenza aerodinamica dipenda in larga parte dalla superficie del ciclista a contatto con l’aria, ed è perciò la posizione in bici ad impattare maggiormente sull’aspetto aerodinamico.
Proprio su questo fattore si è concentrato lo studio dei tecnici di Speeco, azienda olandese specializzata nelle fibre di carbonio applicate all’industria aeronautica, fondata nel 2019 ad Eindhoven da due ciclisti praticanti, Jules de Cock e Noah van Horen.
I tecnici olandesi hanno approfondito lo studio della posizione in bici per ridurre l’impatto frontale con l’aria che attraversiamo quando pedaliamo. Come intuibile, l’assetto più efficiente in tal senso è quello “stile cronometro”, con i polsi appoggiati alla parte superiore della barra e le mani penzolanti, adottata sempre più spesso dai ciclisti nei tratti in pianura durante le competizioni. Recentemente, però, l’UCI ha vietato questa configurazione, poiché limita il controllo del manubrio, e dunque della bici, compromettendo la sicurezza.
Sempre per cercare di ridurre la resistenza aerodinamica, molti professionisti optano per manubri molto stretti, spostando addirittura le leve verso l’interno. Questo perché un manubrio più stretto paga molto in termini di efficienza aerodinamica, soprattutto in situazioni di fuga o quando si è in testa al gruppo a tirare.
La posizione più aerodinamica su una bici da strada, ammessa dall’UCI, è quella con gli avambracci paralleli al terreno, la schiena bassa e i palmi delle mani in presa sulla parte superiore delle leve. Questo assetto è certo più facile e comodo da mantenere per lunghi periodi piuttosto che la presa bassa.
Partendo da queste considerazioni e dall’analisi della posizione dei ciclisti durante le competizioni, Speeco Tech ha recentemente proposto un nuovo concetto di manubrio, ABB (Aero Breakaway Bar), progettato in collaborazione con il ciclista professionista Jan-Willem van Schip (in forza al Team UCI Continental BEAT Cycling Club).
Manubrio e attacco sono in fibra di carbonio ed integrati, caratterizzati da un insolito design con appoggio per avambracci.
La domanda che si sono posti i tecnici di Speeco, è stata: "perché gli attacchi sono così lunghi e i manubri così corti?" Inoltre, quando si assume la posizione aero con gli avambracci appoggiati alla parte alta del manubrio e le mani penzoloni, il contatto è limitato ai soli polsi, pregiudicando la presa e la sicurezza.
I corridori, per facilitare il mantenimento di questo assetto allungato sulla bici, hanno iniziato a montare attacchi più lunghi (anche 130-140 mm). ABB consente una posizione più stabile e comoda, per spingere a fondo sui pedali, permettendo di poggiare gli avambracci sulla parte superiore della piega e le mani in cima alle leve. L’assetto risulta così basso e aerodinamico, ma la posizione è allo stesso tempo stabile e sicura, con la presa delle mani pronta e reattiva in caso di frenata o semplicemente di vibrazioni.
ABB trasferisce la lunghezza dell’attacco alla parte superiore della curva, allungando la reach del manubrio, per arrivare ad un totale di 355 mm.
Il reach è la profondità della piega, misurata come distanza tra la mezzeria della barra e l’asse del tubo anteriore della curva.
L’attacco ha lunghezza contenuta di 70 mm (con inclinazione -17 gradi), mentre si crea un'ampia area di contatto tra il manubrio ed il braccio, diminuendo anche la leva sugli arti superiori e sulle spalle rispetto ad un componente tradizionale.
La superficie superiore ha forma leggermente concava per aumentare l’area di contatto, ma anche il comfort degli avanbracci. Nella recente configurazione aggiornata, Speeco ha modificato tale sagoma, accentuando il bordo esterno poiché i test hanno evidenziato come le spalle tendono a spingere lateralmente.
Il cockpit integrato in carbonio monoscocca ha larghezza di 32 cm nella parte superiore e 37 cm nella parte inferiore della piega.
La posizione delle leve, stando a quanto dichiara Speeco, rimane invariata rispetto a un setup tradizionale e, di conseguenza, la maneggevolezza della bici non cambia.
Speeco ABB è affascinante nell’aspetto e nel concetto, inoltre è completamente su misura, non solo nella forma, ma anche per quanto riguarda larghezza, reach, drop, flare ed angolo orizzontale delle braccia.
Speeco ABB è compatibile con le configurazioni con cavi integrati e consente di installare supporti specifici per i ciclocomputer dei vari marchi, che si sposano con la linea del manubrio. L’azienda olandese dichiara un peso di 450 grammi per la versione più recente, migliorata nel layup delle fibre per renderlo più rigido e più leggero (reach 25 cm e larghezza di 32 cm).
Il prezzo è senza dubbio la nota dolente, 1.500 euro.
ABB è particolare e costa caro, ma forse permette di superare il limite della posizione aerodinamica in bici, che spesso non è né comoda né sicura.
Certo, riguarda l’ambito delle corse ad alto livello, e potrebbe portare l’UCI (che è ancora in fase di valutazione di ABB) a rivedere le recenti limitazioni alle posture dei ciclisti in corsa…
Photo Credit: Speeco, Stephan de Goede, Yorit Kluitman