I&D - SOMMARIO - 1 - CyclingON

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INNOVAZIONE & DESIGN
WOODENCYCLE BIKES
In molti ambiti, soprattutto quelli in cui i prodotti italiani sono al top, come il settore del mobile, la passione che sta dietro alla scelta ed alla lavorazione del legno si fonda con la ricerca di soluzioni tecnologicamente avanzate. È da questo connubio che nascono le creazioni più affascinanti e appaganti per la funzionalità e l’appeal che garantiscono all’utilizzatore ed all’osservatore.
ELEGANTEMENTE NOCE - HUMAN BIKE
Due sono i recenti filoni di sviluppo su cui si concentrano i designer di biciclette alternative e particolari: materiali altamente tecnologici e materiali eco-compatibili. Nel primo caso l’innovazione è più che altro di prodotto, in quanto risiede proprio nel materiale e nelle sue caratteristiche, mentre nel caso di materiali bio, la novità è anche nel processo di lavorazione.
È innegabile che, in entrambi i casi, si ottengono biciclette veramente affascinanti e "belle da vedere", soprattutto dal punto di vista di chi è appassionato del mezzo meccanico in sé.
SADABIKE – INGEGNERIA CREATIVA
Nel panorama dei designer che si prefiggono di innovare la mobilità ciclistica soprattutto urbana finalmente spunta un giovane Ingegnere a tenere alto il nome della categoria. Il segmento delle citybike varia dal 60 % in Olanda a circa il 30 % di Italia e Germania sino al 10 % della Francia.
WILIER CENTO1AIR: Aerodinamica Premiata
Nel mese di marzo si è svolta la ventiseiesima edizione del TAIPEI CYCLE Design & Innovation Award 2014, il concorso organizzato dal forum internazionale di design (IF Design), nonché la più grande fiera del ciclo nel continente asiatico, che vede competere produttori e addetti ai lavori nel settore della bicicletta. Designer e produttori italiani sono stati spesso protagonisti della manifestazione ed anche quest’anno è stato lo stesso, con la premiazione del nuovo telaio da corsa aerodinamico di WILIER TRIESTINA, Cento1AIR.
BASF: Il  velocipede che re-inventa i materiali
Partendo dalla domanda "Come sarebbe la prima bicicletta se fosse costruita con i più moderni materiali"? Il colosso BASF, da sempre attento alla ricerca e all’innovazione nell’ambito dei materiali, ha sviluppato la e-bike Concept 1865, che richiama l’anno di fondazione dell’azienda e l’anno in cui per la prima volta sono stati installati i pedali alla bicicletta.
MOMOESIGN: Tecnica e stile Made in Italy
Anche nel "nostro" settore vanno sempre più diffondendosi le collaborazioni tra aziende, soprattutto in ambito ricerca, design e vendita. Queste partnership, proprio perché ogni realtà si focalizza sui propri punti di forza, portano spesso a risultati interessanti, sia dal punto di vista tecnico che dal lato del look, dell’attrattività.
GITANE - ALTER BIKE
In questo periodo di sperimentazioni, più o meno avanzate, alla ricerca di forme di energia alternative, il settore della bicicletta non si tira indietro: sempre più progettisti, designer e tecnici volgono lo sguardo a propulsioni meno convenzionali, fino ad ora poco sviluppate e conosciute.
LOOPWHEELS
Lo sviluppo delle forcelle ammortizzate ha raggiunto lo stato dell’arte con i perfezionamenti introdotti negli ultimi anni dai maggiori costruttori. La funzionalità di assorbire le sollecitazioni provenienti dal terreno è stata perciò demandata ad un componente del telaio: ma è l’unico modo, o meglio, è il modo più efficace? Rispondendo a questa domanda, presentiamo una diversa interpretazione della soluzione. L’applicazione del nuovo concetto ammortizzante riguarda la ruota, per ora da 20’’ installata su bici pieghevoli, mezzi che hanno avuto un notevole incremento di vendite nel recente passato.
VARIBIKE
Nel mondo dei prototipi e delle sperimentazioni legati alla bicicletta ne abbiamo viste di stranezze, con maggiori, minori o addirittura nessuna probabilità di tramutarsi in prodotti concreti. La fantasia dei designer si è spesso cimentata nella ricerca di innovative forme per la trasmissione del moto dalla forza muscolare al mezzo tecnico: qualcuno ha ipotizzato la pedalata con le braccia (handbike), qualcuno ha scelto la forma più tradizionale legata al moto delle gambe. Varibike, il cui nome deriva da "variety" e "bike", ha unito le due modalità.
CRUISE e-Bike
Si tratta di una bicicletta elettrica BMW con motore Bosch, per ora prodotta in 1.000 unità destinate al mercato tedesco.
Il motore, alloggiato in prossimità della scatola del movimento centrale per ottimizzare anche la distribuzione dei pesi, eroga 250 Watt di potenza e consente un’autonomia di circa 70 km.
SANDWICHBIKE
La Sandwichbike è nata da un concept del 2006, sviluppato ad Amsterdam, città delle biciclette, dal team dello studio Bleijh Concepts and Designs, specializzato nei progetti riguardanti la mobilità sostenibile. Il progetto è di Pieter Janssen and Basten Leijh. I commenti entusiasti ricevuti alla presentazione della bicicletta hanno spinto i designer a sviluppare l’idea. Nel 2011, hanno fondato l’azienda "Pedalfactory" per produrre la single-speed bike.
IL CARBONIO
Quello che viene comunemente chiamato "carbonio" è in realtà un materiale composito costituito da fibre di carbonio annegate in resine. La fibra è l’elemento strutturale, mentre la resina unisce le fibre e permette il trasferimento dei carichi ad esse.
Negli ultimi anni, questo materiale ha avuto un boom in campo ciclistico grazie alle sue caratteristiche: ottima resistenza meccanica, alto modulo elastico, bassa densità e maggiore resistenza alla corrosione ed alla fatica rispetto ai materiali precedentemente impiegati nelle biciclette per uso sportivo.
E-bike "fotovoltaiche" a concorso
Si è concluso a settembre il concorso Eco Bike Design Contest 2012, patrocinato da ADI Associazione Italiana per il Disegno Industriale e promosso da Solsonica spa, produttore di celle, moduli e soluzioni fotovoltaiche, e da POLI.design Consorzio del Politecnico di Milano.
Al concorso erano ammessi progetti innovativi relativi al sistema bicicletta assistita elettricamente e pensilina fotovoltaica per il suo ricovero e ricarica.
Mai più "sotto pressione"
La ricerca applicata agli pneumatici è in costante evoluzione, soprattutto negli ultimi anni: dal classico tubolare, utilizzato quasi esclusivamente sulle biciclette da corsa o sport, si è passati al copertoncino e al tubeless. Al di là dei puntuali vantaggi e svantaggi dell’una o dell’altra tipologia, resta la necessità di gonfiare e controllare costantemente la pressione degli pneumatici e di provvedere alla manutenzione in caso di foratura, operazione particolarmente fastidiosa quando si è in giro in bicicletta. Ci sono pneumatici che non necessitano di essere gonfiati, in quanto utilizzano una schiuma per garantire le funzionalità richieste. Questa tecnologia non ha avuto una diffusione di massa, a causa del costo elevato e della breve durata della sostanza all’interno dello pneumatico, nonostante l’indubbio vantaggio di non doversi più preoccupare di controllare la pressione o dell’eventualità di una foratura.
L’elemento strutturale è il cartone
Una bicicletta che può cambiare le abitudini del la mobilità urbana e può essere distribuita anche nei paesi più poveri. Sembrerebbe un’utopia ed è ancor più un’idea  stravagante se abbinata al fatto di considerare il cartone come materia prima e non più, come è stato dalla sua invenzione fino ai nostri giorni, come un semplice materiale per l’imballo. Un’innovazione costruttiva ottenuta con un materiale di uso quotidiano che rende l’ipotesi ancor più intrigante.
Ed ecco l’intuizione che consente di fare dell’ipotesi una realtà: il progetto si basa sui principi degli origami giapponesi, ha richiesto 3 anni di svariate sperimentazioni prima di maturare ad uno stato di concretezza. La bici in cartone è in attesa di essere brevettata e successivamente potrà essere presentata per la commercializzazione. Il costo di produzione contenuto potrebbe rendere non conveniente la delocalizzazione degli impianti di produzione, portando ulteriori benefici economici per i produttori.

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