Pubblicato il 24/10/2020
SELLE ITALIA Flite Boost Kit Carbonio Superflow – bella e…corta!
Come noi tutti sappiamo moooolto bene, la sella rappresenta uno dei punti di contatto, il più delicato, tra il corpo e la bicicletta. Trovare il modello giusto perciò non è facile, anche perché vengono influenzati la posizione del bacino durante la pedalata ed il gesto atletico, correndo il rischio che insorgano fastidi o, peggio, dolori. La sella ha dunque molteplici funzioni: supportare le ossa ischiatiche, sorreggere il bacino e non gravare sui tessuti molli, per evitare infiammazioni.
Il nostro appoggio in sella è diretta conseguenza dell’ergonomia, ovvero della distanza delle ossa ischiatiche, ma anche della posizione di guida, l’assetto derivante dalla flessione del busto sul manubrio.
Una linea guida per misurare questa distanza, strettamente individuale, è descritta nel nostro articolo “Il passaggio alla sella corta – i consigli dell’esperto”.
Il design della sella influenza direttamente l’appoggio delle ossa ischiatiche ed il movimento e perciò deve garantire che il peso venga scaricato attraverso il tessuto osseo, più resistente, senza schiacciare i tessuti molli.
Se porto indietro il bacino, ricercando la posizione aero, fletto il busto per compensare la maggiore distanza tra la seduta ed il manubrio, inclinando in avanti la pelvi e poggiando sulla zona anteriore della sella. Una delle prime aziende a studiare questa dinamica è stata Selle Italia, che con la tecnologia idmatch (leggi l’articolo “Selle Italia idmatch”) mette a disposizione dei propri clienti un metodo in grado di proporre un fitting ottimale della sella, in base a taglia e posizione in bici. Proprio a partire da questo mese, inoltre, l’aggiornamento di idmatch consente di individuare anche la forma consigliata della sella in base al proprio grado di rotazione pelvica.
Selle Italia, infatti, consiglia tre diverse forme di sella indicando il modello più idoneo tra quelli della propria gamma. In caso di rotazione pelvica anteriore e posizione più inclinata in avanti, la forma ideale è flat (piatta), e il modello suggerito è la Flite Boost. Per rotazione neutra, le selle indicata sono la SLR Boost o la SP-01 Boost, mentre chi ha una rotazione pelvica posteriore, deve orientarsi su forma waved (ondulata) come quella della nuova Novus Boost Evo.
In questo test vogliamo concentrarci sulla Selle Italia Flite Boost, la cui ultima versione è stata presentata lo scorso marzo, erede di un nome con 30 anni di storia nel panorama ciclistico mondiale, un modello iconico e Made in Italy che, a partire dal 1990, ha contribuito ai successi di Pantani e di Gilbert, fino al Campionato Mondiale di ciclocross 2020 vinto da Mathieu Van der Poel.
La Flite, il modello più longevo di Selle Italia, non ha mai smesso di evolvere, per mantenere le proprie caratteristiche di prestazioni, leggerezza e comfort. L’ultimo aggiornamento segna la maggiore discontinuità, infatti si tratta di una sella corta, “short fit”, che consente una maggiore mobilità del busto grazie alla lunghezza ridotta, e per questo è stata nominata Flite Boost.
Il nuovo modello misura 24,8 cm di lunghezza, 2,7 cm in meno della Flite precedente, rinnovata e ridisegnata per seguire la tendenza attuale delle selle compatte, e per permettere di mantenere più a lungo la posizione ottimale in sella, più bassa alla ricerca della velocità. L’idea è che la sella corta sia più comoda perché il bacino può ruotare maggiormente in avanti, facilitando l'abbassamento del busto.
Lo scopo primario di Selle Italia nell’accorciare la sella è stato quello di rimuove una zona su cui non è bene gravare, costringendo il ciclista a poggiare le ossa nella zona posteriore della Flite, aiutato e sostenuto dalla classica forma a “T”. La parte posteriore, più grande e arrotondata, supporta il bacino scaricando la maggior parte della pressione, permettendo la posizione corretta ed una pedalata efficiente. Il naso, affusolato e stretto fino all’imbocco della “T”, sostiene i tessuti molli ed evita sfregamenti delle cosce durante la pedalata.
La larghezza può essere scelta tra due misure: 135 mm (S) o 145 mm (L), in base alla morfologia del proprio bacino.
La versione SELLE ITALIA Flite Boost Kit Carbonio Superflow è dotata di foro centrale “Superflow”, appunto, che scarica la pressione dalla zona perineale ed aumenta il comfort durante la pedalata.
Partendo dalla zona inferiore, la struttura della sella è composta dai binari in carbonio con speciale rivestimento ceramico antigraffio (Carbo Keramic Rail) per evitare danneggiamenti nel serraggio con il reggisella, aventi sezione 7 x 9 mm. Su entrambi i lati è presente la scala graduata da 50 mm per la regolazione orizzontale della sella.
Lo scafo è realizzato in composito, 70% nylon e 30% carbonio, per offrire supporto ma anche flessibilità che aiuti a smorzare le vibrazioni provenienti dal manto stradale.
L’imbottitura, maggiore responsabile del comfort, ha densità costante lungo tutta la lunghezza della sella ed è realizzata in gel per garantire comodità di appoggio.
Il rivestimento è in Fibra-Tek, una microfibra sintetica simile alla pelle, traforata nelle zone di contatto per migliorare la traspirabilità e dotata di finitura antiscivolo, che garantisce maggiore resistenza a sudore ed acqua. Il rivestimento è applicato sull’imbottitura senza tensione, per avere una maggiore morbidezza ed evitare grinze.
Le finiture della Flite Boost Superflow sono all’altezza di una sella di questo livello ed anche la colorazione total black del rivestimento con scritte grigio lucido in un bel contrasto, contribuisce all’eleganza e classicità dell’aspetto.
Ai lati del becco, inoltre, ci sono i fregi “Flite”, mentre sui due lembi della seduta campeggia la nuovissima versione del logo Selle Italia. Il look d’insieme è moderno nella forma pur riprendendo le linee e l’impostazione piatta del modello tradizionale.
La Flite Boost Superflow è disponibile in tre versioni – con carrello in carbonio, acciaio inox/titanio TI316 o manganese – e nelle 2 taglie idmatch S3 (larghezza scafo 135 mm) e L3 (larghezza scafo 145 mm).
I prezzi dei modelli Flite Boost Superflow sono compresi tra 129,90 € e 284,90 €, mentre il peso varia da 162 g (rilevati da noi per la Flite Boost Kit Carbonio Superflow) a 233 g per la versione TM con carrello in manganese.TEST
Dopo le dritte in merito al montaggio della sella corta descritte nell’articolo “Il passaggio alla sella corta – i consigli dell’esperto”, ci è venuta la smania di provare un modello short fit ed abbiamo colto l’occasione per testare la nuovissima Selle Italia Flite Boost, che avevamo presentato lo scorso marzo in occasione del lancio sul mercato (Presentazione SELLE ITALIA Flite Boost).
Un modello a cui siamo molto legati, dato che era montata sulle bici con cui abbiamo gareggiato da Giovanissimi e Allievi…negli anni ’90.
Tra le mani, out of the box, il peso rilevato di 162 g è senza dubbio contenuto, anche se non estremo, per offrire una sella performante ma robusta, resistente e confortevole.
Montare la sella è facile e richiede sono un minimo di attenzione per rispettare le coppie di serraggio e fare in modo che l’accoppiamento con il reggisella avvenga all’interno della scala graduata riportata su entrambi i binari (50 mm con passi da 1 mm), per non rischiare di danneggiare la struttura della sella durante l’utilizzo. Il carrello ha i tubi a sezione rettangolare che ottimizzano le operazioni di installazione e la tenuta della regolazione impostata.
Seguendo i consigli riportati nell’articolo “Il passaggio alla sella corta – i consigli dell’esperto”, abbiamo impostato l’arretramento della sella prendendo come riferimento il centro anatomico o BRP (Biomechanical Reference Point), posizionato a circa 14 cm dalla punta, all’inizio della sagoma a “T”, dove la sella è larga 7 cm. Non preoccupatevi: non c’è da impazzire per trovare tale riferimento, infatti nella parte inferiore sullo scafo è presente la linea di riferimento che indica BRP.
Grazie proprio alla forma a “T”, il centro anatomico risulta spostato verso il posteriore, consentendo alla sella di essere ben centrata sulla bici, a tutto vantaggio della posizione e dunque della performance, ma anche dell’estetica.
Il profilo piatto della Flite Boost Superflow rende semplicissima anche la messa a punto dell’inclinazione orizzontale tramite una comune livella a bolla. La nostra impostazione prevede un setup a 0°, sfruttando il fatto che il naso della sella è già leggermente inclinato verso il basso, così da agevolare un assetto più ribassato.
Il nostro test pedalato si è protratto per circa 4 mesi (luglio-ottobre), con uscite fino a 6 ore e utilizzando biciclette diverse. L’utilizzo è stato esclusivamente su strada, secondo le indicazioni dell’azienda trevigiana, che consiglia la Flite Boost Superflow bici da corsa.
La versione montata sulle bici in test misura 248 mm di lunghezza x 135 mm di larghezza, corrispondenti all’indice idmatch S3, consigliato da Selle Italia per chi ha distanza intertrocanterica "stretta" (la misura tra le due grandi tuberosità dei femori) e rotazione pelvica elevata. Tale valore è il più adatto per le nostre misure e lo stile in bici, a prediligere un dislivello sella manubrio significativo, anche se non estremo.
In particolare, la lettera S indica che la larghezza della sella è “Small”, 135 mm appunto (contro i 145 mm della taglia L), mentre il numero “3” identifica la presenza del foro centrale Superflow.
Durante le nostre uscite, ci siamo trovati a nostro agio con la Flite Boost Kit Carbonio Superflow fin dalle prime “sedute”, merito della forma a T e della sagoma short fit che evita qualsiasi sfregamento agevolando il movimento delle gambe nella zona anteriore più stretta.
L’appoggio nella zona posteriore è stabile e confortevole, tuttavia permette un’ottima libertà di movimento lungo la sella, che non fa scivolare dall’assetto voluto, a meno che non ci sia voglia muovere di proposito durante l’azione sui pedali.
La posizione, grazie alla seduta piatta, è centrata e per questo reattiva. Se si vuole scorrere lungo la sella, comunque, la Flite Boost Superflow lo permette senza problemi, grazie anche all’imbottitura a densità costante che garantisce la qualità del sostegno lungo tutta la superficie della sella, a vantaggio del comfort durante tutte le ore passate in bici.
Ecco allora che si può spostare per variare la posizione assecondando la propria azione: ci mettiamo “comodi” nella zona posteriore quando l’andatura è tranquilla o se saliamo di passo nei tratti con pendenze positive, oppure scorriamo verso la punta quando forziamo il ritmo.
La sella corta si apprezza davvero quando ci si ingarella in posizione ribassata, aerodinamica, in cui il bacino è molto ruotato in avanti: la punta allargata scarica la pressione dai tessuti molli, distribuendo bene il peso ed evitando i fastidiosi intorpidimenti o le infiammazioni che potrebbero derivare dal mantenere a lungo la stessa posizione in sella.
Sempre per contribuire a salvaguardare la zona prostatica e perineale, viene in aiuto il foro centrale Superflow che percorre la sella in quasi tutta la sua lunghezza (eccezion fatta per la punta).
I binari in carbonio al di sotto della parte anteriore della sella consentono alla scocca quel minimo di flessione che, insieme all’imbottitura in gel, permette di mitigare le vibrazioni provenienti dalla strada. Questo consente di avere un buon comfort ed un sostegno sempre apprezzati, mantenendo anche le sensazioni trasmesse dalla bici.
Il rivestimento, dopo quasi quattro mesi di utilizzo, non presenta segni di usura e nemmeno le scritte risultano rovinate.Conclusioni
Avendo testato la Selle Italia Flite Boost Kit Carbonio Superflow in varie tipologie di uscite, sia di durata 2-3 ore che in occasione di periodi più impegnativi fino a 6 ore, possiamo confermare che la sella è sicuramente adatta ad un utilizzo versatile, sia per le medie che per le lunghe percorrenze, a prescindere dal percorso e dal dislivello affrontati.
Tutte le qualità descritte per la Flite Boost Boost Kit Carbonio Superflow sono racchiuse in soli 162 g di peso, valore non molto comune né scontato per le caratteristiche di robustezza e performance che offre.
Per apprezzarne appieno la funzionalità e lo sviluppo siamo perfino tornati a pedalare per un paio di uscite sulla nostra Flite di 27 anni fa… Abbiamo notato l'approccio più moderno, come ovvio dati i decenni evolutivi, della Flite Boost Superflow, che ha migliorato la forma ed il conseguente appoggio, nonché il supporto durante l’azione ed il sollievo là davanti, in prossimità della punta…insomma, ci siamo trovati a nostro agio durante il movimento della pedalata.
La costruzione senza sbavature, la scelta dei materiali e le grafiche ne fanno un prodotto di fascia alta. La possibilità di optare tra la larghezza 135 mm (idmatch S3) e 145 mm (idmatch L3) è sicuramente un valore aggiunto che permette di avere una buona personalizzazione di partenza.
Il prezzo della Selle Italia Flite Boost Kit Carbonio Superflow è di 284,90 €: non economico, ma in linea con le selle di pregio dei competitor. Per chi vuole spendere meno, comunque, Selle Italia ha previsto versioni più parche nella gamma Flite Boost Superflow (TI316 a 214,90 € e TM a 129,90 €).
Scheda Tecnica SELLE ITALIA Flite Boost Kit Carbonio Superflow
Categoria: Performance
idmatch disponibili: S3 (135 x 248 mm) / L3 (145 x 248 mm)
idmatch modello in prova: S3
Canale centrale: Superflow
Rivestimento: Fibra-Tek
Binari: Carbo Keramic ø 7 x 9 mm.
Peso rilevato: 162 g (S3)
Prezzo: 284,90 €
Utilizzo consigliato da Selle Italia: bici da strada
è Leggi l’articolo “Il passaggio alla sella corta – i consigli dell’esperto” (di là collegare qui)
è Leggi la Presentazione SELLE ITALIA Flite Boost (di là collegare qui)
è Leggi l’articolo “Selle Italia idmatch”
Nelle foto compaiono anche:
* casco UVEX Race 9 e occhiali UVEX Sportstyle 707 CV